“No alla vendita nei supermercati dei farmaci con obbligo di prescrizione medica. Rischia di svuotare ulteriormente il ruolo delle farmacie, a cui invece va ridata tutta la loro funzione per garantire, con capillarità territoriale e presenza professionale, l’erogazione delle prestazioni farmaceutiche”.
Ad esprimere “grande preoccupazione” per l’emendamento approvato dalla Camera, che prevede la vendita dei medicinali di classe C con ricetta in supermercati e parafarmacie è Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo (Federazione nazionale ordine medici chirurghi e odontoiatri).
“La farmacia – ha dichiarato Bianco nel corso della riunione del Comitato centrale della Fnomceo riunito oggi a Roma – oltre a garantire la capillare disponibilità dei farmaci, può infatti svolgere ruoli fondamentali di consulenza e di informazione per i medici del territorio, di farmacovigilanza, di distribuzione di presidi ed ausili, di supporto alla domiciliarità e all’assistenza integrata”.
Ma il Comitato centrale dei medici e degli odontoiatri ha voluto chiarire, rispetto al ruolo delle farmacie, tutto il suo pensiero. Soprattutto riguardo alle recenti proposte di trasformare le farmacie in presidi polifunzionali del Ssn, autorizzati ad erogare prestazioni sanitarie di primo livello (prestazioni di telemedicina, esami di laboratorio). “Così facendo – ha spiegato Bianco – si rischia di attribuire al farmacista ruoli professionali impropri, ingenerando nel cittadino false sicurezze ed esponendo il professionista a gravi responsabilità legali”. Secondo il presidente della Fnomceo “trasformare il farmacista in un medico improvvisato o in un venditore di prestazioni sanitarie metterebbe a rischio la sicurezza dei cittadini”.
Mi dispiace che nel 2012 ci sia ancora questa ristrettezza nel pensiero. Non pensavo che un locale, con l’arredo (ovvero la farmacia), avesse tutti questi compiti così importanti per la salute del cittadino: ” oltre a garantire la capillare disponibilità dei farmaci, può infatti svolgere ruoli fondamentali di consulenza e di informazione per i medici del territorio, di farmacovigilanza, di distribuzione di presidi ed ausili, di supporto alla domiciliarità e all’assistenza integrata”.
Ho sempre pensato che fosse il Farmacista, con la sua elevata professionalità e integrità, ad avere un ruolo fondamentale nell’informazione, consulenza, farmacovigilanza a favore della salute del cittadino ovunque esso svolga la propria professione.
Ma a quanto pare ancora tutt’ora non è così. Forse perché ancora oggi non è fondamentale la salute del cittadino bensì la salute del portafoglio dei farmacisti titolari di farmacia.