Foggia, Revocato lo sciopero bianco delle farmacie

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La categoria accoglie il nuovo direttore dell’Asl Foggia interrompendo “una protesta che non gli appartiene

L’Associazione provinciale titolari di farmacia a partire da oggi revoca lo sciopero bianco. A dieci giorni dalla decisione unanime di spegnere le insegne e non sollevare le saracinesche (protesta che, come annunciato nella precedente nota stampa, ha registrato il 95% delle adesioni tra i 195 farmacisti dislocati in tutta la Capitanata), viene interrotta questa silenziosa azione di dissenso e si torna a una relativa normalità. ‘Chiariamo, però, che la nostra contestazione nei confronti dell’Asl Foggia e della Regione Puglia non viene revocata perchè nel frattempo ci è stata accreditata anche una sola delle mensilità arretrate che rivendichiamo ormai da tempo ma perchè tenendo fede al nostro storico senso di responsabilità e allo spirito di collaborazione che abbiamo sempre mostrato intendiamo offrire credito e fiducia al neo direttore generale dell’Asl Foggia Ruggiero Castrignanò’. ‘Non sarebbe giusto addebitare al dott. Castrignanò il peso di responsabilità che semmai spetterebbero ad altri – riferisce per conto dell’Atf il presidente Gianfranco Curato -. Sarebbe come presentargli il conto di una vertenza che non ha contribuito a generare, di una protesta che tutto sommato non gli appartiene. Per cui abbiamo deciso di accoglierlo nel più civile e responsabile dei modi, revocando lo sciopero bianco e tornando al servizio regolarmente”. L’Atf conferma sia lo stato di agitazione sia la scadenza già fissata per il 25 novembre, termine trascorso il quale – se non dovessero giungere concreti segnali di disgelo – questa vertenza passerà dalle parole ai fatti, dalla ricerca del dialogo al ricorso alla magistratura. Intanto arriva la convocazione in Regione Puglia da parte dell’assessore alle politiche della salute dott. Alberto Tedesco. Il 26 novembre, a Bari, l’Atf è stata chiamata proprio per discutere di modalità e tempistica dell’eventuale rientro dell’enorme massa debitoria accumulata nei confronti della farmacie pugliesi (e di quelle foggiane in particolar modo, visti che in nessun’altra provincia i colleghi scontano un ritardo così clamoroso).

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