Cuneo ‘caso farmacie comunali’ tra bilanci e polemiche

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‘Caso farmacie comunali’ atto terzo. Ieri sera a Cuneo, con la seduta unificata della 1^ e 6^ Commissione consiliare, si è tornato a discutere di conti economici, compatibilità di cariche ed esternalizzazioni. Questioni responsabili di una vasta e prolungata polemica in Consiglio comunale, sulle pagine dei giornali e, persino, sui muri della città. Alla presenza del dott. Saccà, Direttore generale della srl che gestisce le farmacie, invitato in qualità di uditore, il Sindaco Alberto Valmaggia ha condotto una breve relazione sugli esiti della decisione di abbandonare la gestione diretta degli esercizi commerciali da parte del Comune e sulle questioni recentemente sollevate dalla minoranza. “E’ la 3^ volta che convochiamo una Commissione sul tema – ha detto -. L’elemento nuovo è quello sollevato in Consiglio comunale dall’opposizione. Il Sindaco è incompatibile in un Consiglio di amministrazione di un ente di cui il Comune detenga più del 20% delle quote. Una questione sfuggita a tutti e risolta con le mie dimissioni”. Il primo cittadino del capoluogo ha poi ripercorso le ragioni della scelta di esternalizzare la gestione della farmacie comunali. La decisione derivò dall’esigenza di rispettare gli stretti paletti del Patto di Stabilità ed aggirare il blocco delle assunzioni per i dipendenti pubblici. “Ma l’obiettivo della società – ha proseguito Valmaggia – è soprattutto quello di garantire un servizio con finalità sociali e non uno strumento di valorizzazione degli utili. Le nostre farmacie sono ubicate in luoghi poco attrattivi commercialmente come il quartiere S.Paolo dove si stima una redditività pari alla metà di quella di altri quartieri della città”. Venendo al conto economico, criticato dall’opposizione per l’esiguità degli utili prodotti, il Sindaco ha parlato di “risultati in linea con le stime prudenziali fatte dal Comune. Bisogna tenere presente che il settore è molto mutato negli ultimi anni con l’istituzione della scontistica promossa dall’allora ministro della Salute Storace e la nascita delle parafarmacie”.

Argomenti poco o per nulla condivisi dall’opposizione che, con il Capogruppo dell’UDC Malvolti, ha ribadito e rinforzato perplessità e critiche già proposte. “Rimaniamo sulle nostre posizioni – ha detto -. E cioè che la società che gestisce le farmacie non sta in piedi. Con un po’ di fatica abbiamo avuto il risultato della trimestrale di cassa. Al 30 settembre scorso risultava un utile di appena 2mila e 217 euro. Temo saremo presto in perdita. Con questo conto economico, l’onere determinato da un manager che becca un gettone da 45mila euro più iva l’anno (come componente del Consiglio di amministrazione ndr) non è giustificato. La decisione di assumerlo a tempo indeterminato fu poi quanto meno azzardata. Si parla tanto di sociale, poi abbiamo manager molto ben pagati con contratti blindati e farmacisti precari”. Un argomento trattato in una lettera di protesta di alcuni dei dipendenti delle farmacie indirizzata al Sindaco ed ai Consiglieri comunali. “E’ datata 7 agosto 2006. Chiede un incontro e solleva diverse problematiche in modo motivato, ma nessuno me l’ha mai fatta avere”- ha rilevato l’esponente di minoranza. Capitolo conclusivo dell’intervento del Capogruppo dell’UDC è stato dedicato alla diminuzione delle forniture giornaliere alle farmacie comunali. “Grazie al nuovo appalto, che ci ha permesso di risparmiare l’equivalente di 71 euro al mese, i farmaci vengono forniti non più 6, ma solo 3 volte al giorno, a differenza di quanto avviene negli esercizi gestiti dai privati.”

Quando si parla dell’esternalizzazione delle farmacie comunali –ha ribattuto il Capogruppo del PD Mauro Mantelli – c’è una ragione che non si tiene mai in considerazione. Si prese questa decisione anche per far entrare sul mercato un soggetto che rispondesse a logiche diverse, con lo scopo di rompere il cartello delle farmacie private. E’ successo a livello nazionale con le parafarmacie ed i taxi. Se, in questo paese, non si supera la logica delle corporazioni non si andrà mai avanti” Venendo al bilancio, il Consigliere di maggioranza ha sottolineato come “confrontando i costi tra la gestione diretta e quella attuale non emergono negatività. Ci sono anzi una serie di vantaggi che hanno portato a fare scelte analoghe in tantissimi altri Comuni italiani. Nel nostro caso non è che non ci siano stati problemi, ma bisogna guardare avanti creando sinergie con le società che gestiscono farmacie nei Comuni vicini. Venendo all’appalto – ha poi concluso – oltre al numero di forniture giornaliere, esistono tantissimi altri parametri da valutare. La società che lo ha perso è formata da tutte le farmacie di Cuneo. La concorrenza deve valere per tutti”.

L’interesse sociale delle farmacie comunali non è stato dimostrato – ha attaccato Carlo Alberto Parola, sollevando una questione di legittimità sugli atti prodotti dal Sindaco quando ricopriva la carica di Consigliere di Amministrazione ‘incompatibile’ nella società delle farmacie. L’ex Candidato Sindaco, rispondendo alle sollecitazioni del Capogruppo del PD Mantelli, che chiedeva all’opposizione un’indicazione costruttiva, ha poi concluso: “Vogliamo perseguire l’utilità sociale? Vendiamo all’asta le farmacie e con il ricavato costruiamo un auditorium sul pizzo di Cuneo”. “Solo chi non fa non sbaglia – ha aggiunto con un tono più conciliante il Capogruppo del PdL Nello Streri -. Di errori qui ce n’è sono stati di sicuro nella forma e nella sostanza e non mi pare si stato salvaguardato l’interesse superiore della buona amministrazione. Riconosciuto lo sbaglio sarebbe ora di sedersi intorno ad un tavolo per decidere le soluzioni più opportune”.

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