Comincia a prendere forma la manovra estiva fiscale

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Il decreto fiscale sulla manovra estiva dovrebbe essere varato dal prossimo Consiglio dei ministri.

Quasi sicuri sono già, oltre al “premio occupazione” per le aziende che non licenziano i lavoratori anche il ricorso a una sorta di Tremonti ter sulla detassazione degli utili reinvestiti dalle imprese.

Sarà inoltre previsto un nuovo meccanismo per velocizzare i pagamenti della pubblica amministrazione alle aziende, sia mediante la fisssazione di tempi certi e proicedure semplificate, che tramite la possibilità di compensare eventuali debiti con i crediti vantati con la Pubblica Amministrazione.

La versione iniziale del provvedimento non dovrebbe contenere la riedizione dello scudo fiscale per il rientro dei capitali all’estero. Il governo è intenzionato ad attendere la conclusione dell’istruttoria in sede europea (finalizzata ad arginare il fenomeno dei paradisi fiscali) e il prossimo G-8 prima di rendere operativo questo intervento, che, pertanto, sarà inserito nel decreto durante il suo cammino parlamentare con un apposito emendamento.  L’imposta allo studio del governo italiano oscillerebbe tra il 4 e l’8 per cento.

Con il decreto legge scatterà anche un maggiore controllo al fenomeno delle compensazioni dei crediti d’imposta inesistenti tramite un filtro preventivo che consentirà all’amministrazione finanziaria di verificare l’effettivo diritto alla compensazione.

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