A settembre la vendita della Ru486 in farmacia e le Regioni non possono fermarla

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Quando arriverà negli ospedali italiani la Ru486?
“Il farmaco dovrebbe essere disponibile nei reparti di ginecologia a settembre. La delibera approvata giovedì dall’Aifa nei prossimi giorni sarà trasmessa alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione, che sancirà l’ingresso definitivo della Ru486 nel prontuario farmaceutico italiano”.

Come avverrà la somministrazione del farmaco?
“Alla donna saranno date tre compresse di Ru486. Il trattamento dovrà avvenire entro la settima settimana di gestazione (per l’aborto chirurgico il limite è di 12 settimane e 6 giorni). Nel 70% dei casi l’interruzione di gravidanza avviene entro le 4 ore, nel restante 30% entro 24. Almeno 36 ore dopo il primo farmaco verrà data alla donna una prostaglandina per indurre l’espulsione del materiale abortivo, che avviene dopo meno di 4 ore”.

Il ricovero sarà obbligatorio?
“La permanenza della donna in reparto durante la procedura, cioè dalla prima somministrazione all’espulsione, è uno dei punti su cui si concentrano parte delle polemiche di questi giorni. L’Aifa ha chiesto che nel rispetto della legge 194 alla donna sia “garantito il ricovero in una struttura sanitaria dal momento dell’assunzione del farmaco sino alla certezza dell’avvenuta interruzione di gravidanza”. E’ però un dato di fatto che nessuno può essere obbligato a restare in ospedale (salvo in caso di trattamento sanitario obbligatorio, di solito giustificato da problemi psichiatrici). La donna teoricamente potrebbe firmare dopo aver preso la Ru486 e tornare a casa”.
Quanto costerà e chi pagherà il farmaco?
“Il costo della Ru486 è stato stabilito dall’Aifa circa un mese fa: 14,28 euro per la confezione da una compressa, 42,80 per quella da tre. La spesa sarà a carico del servizio sanitario nazionale, visto che si tratta di un farmaco di fascia H, cioè somministrato esclusivamente all’interno di una struttura ospedaliera”.


Quante italiane che decidono di interrompere la gravidanza la useranno?
“Non è facile dare un dato sicuro. In certi ospedali, come quello di Pontedera dove la Ru486 è stata introdotta 4 anni fa, gli aborti farmacologici sono il 20% del totale. “Oggi – dice il ginecologo torinese Silvio Viale – la quota delle interruzioni sotto la settima settimana non supera il 5%. Con la Ru486 questa percentuale è destinata ad aumentare””.

É possibile che una Regione rifiuti di introdurre nel suo sistema sanitario la pillola?
“No, perché la registrazione nel prontuario farmaceutico è un atto amministrativo che autorizza l’uso del medicinale in Italia. Negare il farmaco dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale equivarrebbe a non rispettare i Livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni che tutte le Regioni sono obbligate ad erogare ai cittadini. Medico e donna a cui viene negato il farmaco potrebbero aprire un contenzioso nei confronti della Regione”.

Quanto è stata usata fino ad ora nel nostro paese la Ru486?
“Sono 26 gli ospedali italiani dove è stato somministrato il farmaco, prevalentemente acquistandolo direttamente dalla casa produttrice. Nel 2005 è stato usato in Piemonte e Toscana, per un totale di 132 casi. Nel 2006 si sono aggiunte Emilia Romagna, Marche e Provincia autonoma di Trento, per un totale di 1.151 casi. Nel 2007 anche la Puglia ha iniziato a somministrarlo e i casi sono stati 1.010, cioè lo 0,8% di tutte le interruzioni di gravidanza”.

Come funziona la pillola abortiva?
“Blocca il progesterone, un ormone fondamentale per lo sviluppo della gravidanza. Inibisce lo sviluppo embrionale e causa il distacco e l’eliminazione della mucosa uterina, un processo simile a quello che avviene durante le mestruazioni”.

Quali sono le controindicazioni e gli effetti collaterali?

“Non può essere somministrata a chi prende anticoagulanti o cortisonici. É gravemente controindicata in caso di gravidanza extra-uterina. Tra gli effetti collaterali ci sono dolori addominali, nausea, vomito e emorragie. In questi giorni si è parlato molto dei decessi. Sono stati 29 negli ultimi venti anni, come hanno detto i detrattori delle Ru486 citando un documento della stessa ditta produttrice, la Exelgyn. La pillola abortiva è stata somministrata ad oltre un milione e mezzo di donne in Europa e a più di 650 mila negli Usa”.

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