“Non sottovalutare il primo episodio di violenza psicologica: può essere il primo segnale”. L’avvertimento si legge sul pieghevole “Lìberati dalla violenza”, è la prima delle “istruzioni” che la Regione Veneto ha stampato a beneficio delle donne vittime di violenza. Riconoscere innanzitutto che c’è un problema. Sapersi difendere. Trovare aiuto. L’agile manuale, un foglio su cui sono stampati in modo chiaro tutti i consigli utili alle donne che subiscono violenze, in particolare domestiche, è stato distribuito negli scorsi giorni in tutte le farmacie della provincia di Vicenza.
Il progetto è stato realizzato dalla Commissione Regionale Pari Opportunità e dall’Assessorato regionale alle Pari Opportunità. Le istituzioni hanno così elaborato un utile strumento per far fronte alle situazioni che possono gravemente minare la qualità della vita delle donne e dei loro figli. Per la distribuzione del materiale informativo la Regione si è avvalsa, per mezzo dell’associazione di categoria Federfarma, della collaborazione della rete di farmacie del territorio, il migliore canale per raggiungere il pubblico.
“Ci fa molto piacere contribuire a un’iniziativa di civiltà come questa – sottolinea il presidente di Federfarma Vicenza, Alberto Fontanesi – e pensiamo, grazie alla presenza capillare che le farmacie garantiscono nella provincia, di poter dare un valido contributo a questa campagna”.
In tutto il Vicentino le donne troveranno dunque, entrando nelle circa duecento farmacie attive nella provincia, il volantino su cui campeggiano gli slogan “Guarda avanti con sicurezza”, “Chiedi rispetto”. Sul retro sono elencati alcuni indispensabili consigli per difendersi dalle tre forme di violenza – fisica, psicologica, sessuale – nelle diverse fasi in cui si sviluppa: mettere da parte del denaro e trovare un rifugio per una rapida fuga in caso di pericolo; mettere al sicuro i figli; i passi da seguire a livello legale; chiedere protezione alle forze dell’ordine e sostegno in ospedale prima, nei centri antiviolenza poi; i diritti delle donne immigrate.
Il progetto segue un’analisi svolta lo scorso anno dalla Commissione Pari Opportunità regionale sui risultati dell’Indagine sulla sicurezza delle donne, condotta dall’Istat nel 2006 su un campione di 25 mila donne fra i 16 e i 70 anni su tutto il territorio nazionale. “E’ un fenomeno ancora troppo sottovalutato e trascurato e nemmeno le vittime si rendono conto della gravità di quanto subiscono – aveva scritto Simonetta Tregnago, presidente della Commissione, nell’introduzione alla pubblicazione -. E’ necessario diffondere la cultura del rispetto per se stesse, per gli altri e del riconoscimento reciproco”.
Dall’indagine era emerso che il 31,9% del campione è stato vittima di una qualche forma di violenza nel corso della propria vita, per una stima di 6 milioni 743 mila donne in Italia. Nel Nord del Paese la percentuale aumenta e arriva, in Veneto, al 34,3%.
Nei 12 mesi precedenti l’intervista ha subito violenza il 5,7% delle donne venete (la nostra regione si pone al nono posto in Italia). In Veneto la violenza all’interno della coppia è meno frequente rispetto alla media nazionale, più ricorrenti invece gli episodi nei quali l’aggressore non è il partner. Tra il 2004 e il 2005 il 44% delle vittime di omicidio volontario in Veneto sono state vittime di famigliari, principalmente donne. Nel 38% dei casi le donne vengono uccise dal coniuge o dal convivente.