L’altro giorno la carriera criminale di Ruggero Botto, 55 anni, conosciuto un tempo come «il bandito della 500 rossa», è finita. Almeno temporaneamente. E non solo per la tenacia dei poliziotti del Commissariato Vescovio che l’hanno trovato qualche chilometro di distanza dall’esercizio commerciale. Ma per le grida di dipendenti e clienti che l’hanno visto entrare nel locale di viale Somalia col volto coperto e armato di taglierino. Il giorno prima aveva fatto lo stesso facendosi consegnare 600 euro da un altro farmacista. L’altro ieri, sorpreso dalla reazione delle persone presenti, Botto ha avuto un attimo di esitazione poi ha scelto la fuga. Il titolare ha avvisato la polizia e poco dopo gli agenti del commissario Rossella Matarazzo lo hanno trovato vicino al suo scooter, diretto in un’altra farmacia. Per Botto erano un bancomat. Qualche numero: nel 2000 undici colpi in un mese in zona Parioli, nel 2002 ventidue a Montesacro. E così via. A Roma i dati parlano di 192 rapine nel 2009, con un lieve incremento rispetto all’ anno precedente. Lo sfortunato record a una farmacia di Prati: tra agosto e settembre ha subito cinque rapine in dieci giorni, una ogni due giorni. «Telecamere e pulsante di allarme rapina collegato con le sale operative delle forze dell’ordine. Sono alcuni sistemi di sicurezza – spiega il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Roma, Emilio Croce – di cui dovranno dotarsi le farmacie per scoraggiare i rapinatori. Abbiamo creato un gruppo operativo (due membri dell’Ordine, altrettanti di Federfarma e uno di Farmacap – Il questore Tagliente ha preso a cuore il problema. Speriamo che la situazione cambi».