Operazione Lazzaro, 1500 morti negli elenchi della Regione. Oltre 5mila pazienti fantasma. Senatore Marino chiede atti
ROMA – La Guardia di Finanza di Frosinone ha scoperto una truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale. Emblematico il nome assegnato all’operazione: Lazzaro. Circa 1500 persone morte da anni risultavano infatti ancora iscritte negli elenchi della Regione. Non solo i medici di famiglia ricevevano i prescritti compensi per ogni assistito a carico, ma si è scoperto anche un giro di farmaci rimborsati dalla Regione e prescritti a malati morti da anni; inoltre non si conosce l’identità di ben 5.500 persone comprese negli elenchi degli assistiti. La Guardia di finanza ha segnalato alla Corte dei Conti ventuno dirigenti e funzionari dell’Asl di Frosinone. Novanta in tutto i medici coinvolti nelle prescrizioni post-mortem.
Sono 194 i medici coinvolti, che hanno ricevuto indennità per pazienti deceduti ma risultanti ancora a loro carico: dovranno ora restituire le somme percepite, circa 125mila euro. In particolare sono trentacinque i medici con più pazienti deceduti a carico nel periodo preso in esame dalla Guardia. Novantai medici che hanno prescritto farmaci dopo la morte dei pazienti, mentre sono 194 quelli che hanno ricevuto indennità per pazienti deceduti.
La persona rimasta più a lungo in carico dopo il decesso viveva a Fiuggi: ben sedici anni, dal 1994 al 2010. Nella lista degli assistiti c’erano anche (forse solo per un errore) persone che risultavano nate nel 1873. A far scattare l’inchiesta, nel 2009, era stata l’attività di monitoraggio sulla spesa pubblica svolta dalle fiamme gialle attraverso l’esame dei bilanci e dei documenti contabili degli enti pubblici locali. Le indagini sono andate avanti per due anni. La Guardia di finanza ha passato al setaccio le spese effettuate dalla Regione Lazio per la Sanità e, in particolare, gli stipendi pagati ai medici di famiglia. I finanzieri, attraverso l’incrocio degli elenchi degli assistiti dell’Asl di Frosinone con gli elenchi dei defunti avuti dalle anagrafi comunali sono così riusciti a scoprire che oltre 1.500 persone defunte risultavano ancora in vita per il servizio Sanitario Nazionale.
Gli uomini del colonnello Giancostabile Salato, hanno riportato questo esempio: «La Signora Rosa viene assistita dal suo medico di fiducia, che riceve soldi dalla Regione per accudire la sua paziente. A Rosa, inoltre, vengono prescritte, ogni tanto, delle medicine che paga la mutua, per curare gli acciacchi dell’età. La Signora Rosa, però, è morta da sedici anni».
Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, ha chiesto al nucleo dei Nas della Commissione di acquisire tutte le informazioni «in relazione all’indagine inchiesta della Guardia di Finanza di Frosinone sulla frode riguardante numerosi defunti ancora iscritti nelle liste dei medici di famiglia. I dati – precisa il senatore – saranno illustrati e valutati durante la prossima riunione dell’ufficio di presidenza della Commissione».