Ogni anno tantissimi studenti provano ad accedere alla facoltà di medicina cercando di passare la barriera imposta dai test d’ingresso ed ogni anno questi studenti devono fare i conti con un numero chiuso altamente selettivo.
Che cosa fare allora se lo studio fatto non da i risultati sperati e non si riesce a passare il test d’ingresso?
Una delle alternative proposte dalle recenti riforme scolastiche è l’articolo 6, cioè la possibilità di iniziare a dare 2 esami del corso prescelto, in questo caso medicina, anche senza aver passato il test d’ingresso. L’iter burocratico per accedere a questa possibilità è abbastanza impervio, ma permette di portarsi avanti con gli esami giusti, mentre ci si riprepara per il test dell’anno successivo.
L’alternativa più gettonata dagli studenti di tutta italia è quella di iscriversi a Farmacia, il test d’ingresso di Farmacia è considerato altrettanto difficile, ma i posti a disposizione sono molti di più e quindi molti di quegli studenti che non riescono ad entrare nelle liste di medicina tentano questa via.
Il primo anno di Farmacia in alcune città viene considerato ancora più duro di medicina, soprattutto per gli esami di chimica, ma una buona parte degli esami passati potrà essere convalidata da medicina durante la richiesta di passaggio di corso, ovviamente questo passaggio non è così immediato. Alcune facoltà accettano gli esami dati e spesso a esami con lo stesso nome non coincidono gli stessi contenuti, quindi gli studenti che analizzano il piano di studi devono stare attenti a tutti i particolari o potrebbero trovarsi a studiare tanto per nulla.
Il motivo per cui malgrado i contenuti siano simili, i ragazzi scelgono di seguire medicina al posto di farmacia solitamente è economico, un medico può aspirare dopo diversi anni a uno stipendio superiore a quello di un commesso di farmacia.
Tutt’altro discorso è invece per chi possiede una farmacia di famiglia e vuole entrare a far parte di quel settore, per loro la facoltà di farmacia non è un ripiego, ma una scelta consapevole per raggiungere una crescita professionale garantita.
Ma ciò che i ragazzi sottovalutano è che la facoltà di farmacia offre anche parecchi sbocchi professionali alternativi alla farmacia, che offre il tradizionale lavoro al bancone o il lavoro di divulgazione e informazione scientifica.
Il primo esempio è il campo di ricerca per lo sviluppo dei farmaci, un’attività che fornisce un notevole sviluppo professionale e spesso permette di collaborare con realtà internazionali, nelle quali si può crescere e raggiungere obbiettivi economici anche molto elevati.
Poi ci sono da considerare le industrie cosmetiche che hanno sempre bisogno di farmacisti per creare sempre nuovi prodotti da immettere su uno dei mercati più ricchi anche in periodo di crisi.
Inoltre restano il lavoro di ricerca per gli enti pubblici e privati, le rilevazioni tossicologiche e ambientali, lo sviluppo e la supervisione a sieri, vaccini, tossine e affini e tanto, tanto altro.
In conclusione, i nostri futuri medici avranno sempre bisogno dei nostri futuri farmacisti per continuare a curare in modo più efficace chi ne ha bisogno.