A Milano termina l’esperienza ‘Psicologo in Farmacia’

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A due anni dalla sua introduzione, i tagli agli enti locali comporteranno l’interruzione di un utile servizio lanciato a Milano nel 2009: lo psicologo in farmacia .

Tale figura professionale, nata dall’impegno di tre enti (l’Ordine degli Psicologi, Assofarma e il Comune di Milano), prestava la propria assistenza gratuitamente ai cittadini che ne facessero richiesta, in uno spazio messo a disposizione dalle farmacie aderenti all’iniziativa.

L’iniziativa “Psicologo in Farmacia” prevedeva la possibilità di usufruire di tre colloqui gratuiti, durante i quali un esperto prestava ascolto al paziente che sentisse di soffrire di un disagio interiore, e lo aiutava ad aumentare il proprio benessere psicologico, affrontando il problema.

L’iniziativa era stata promossa dall’assessorato alla Salute di Milano, in collaborazione con l’Università Cattolica, Federfarma e le farmacie comunali.
I costi dell’iniziativa erano suddivisi tra il Comune di Milano e le farmacie aderenti, che potevano essere comunali o private.
Lo psicologo riceveva i pazienti su appuntamento, all’interno della farmacia, in un locale separato che garantisse pieno rispetto della privacy.

Lo scopo di questa iniziativa non era di tipo psicoterapeutico (trattamenti potenzialmente molto più lunghi rispetto al ridotto numero di incontri garantiti a ciascun paziente), ma fornire un utile servizio per permettere alla persona di orientarsi verso la soluzione del proprio problema o indirizzarla verso le strutture che potessero aiutarla in maniera più proficua.

Paolo Vintani, segretario di Federfarma per la provincia di Milano, ha così commentato l’interruzione dei finanziamenti: «E’ stato un successo di cui andiamo molto fieri. Difficile ora che le farmacie possano andare avanti per conto proprio senza il contributo del Comune: va bene non guadagnarci, ma un servizio in perdita non possiamo permettercelo».

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