Salute e mercato

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“Con i farmaci non si fanno sperimentazioni di mercato”, ecco la lapidaria frase di Federfarma a chi vorrebbe consentire la vendita di medicinali di fascia C del Prontuario (quelli con necessità di ricetta medica ma a carico del cittadino), nei supermercati dotati di un farmacista. Federfarma non vede alcun vantaggio da questa possibile concessione, ed in effetti la rete farmaceutica italiana è già molto capillare e regolamentata. Ma Federdistribuzione, che è l’organo che riunisce tutte le più grandi aziende di distribuzione in Italia (le associate coprono più del settanta per cento del fatturato del settore), si fa scudo dei forti sconti a cui i cittadini andrebbero incontro e di una maggiore elasticità negli orari. Le organizzazioni dei consumatori sono per la grande maggioranza favorevoli a Federdistribuzione, ma i consumatori hanno il difetto congenito di occuparsi soltando di consumare di più e di spendere meno. Federfarma, chiudendo la nota diramata in merito, conclude: “Volendo andare incontro alle reali esigenze del cittadino sarebbe semmai opportuno consentire la vendita di una lista di medicinali di automedicazione, senza la presenza obbligatoria del farmacista, come in altri Paesi europei». Ancora ci sembra distante una sintesi pacata e una seria discussione su cosa sia realmente meglio per il cittadino; inoltre le pressioni sull’ambiente politico per una nuova regolamentazione sembrano aumentare giorno per giorno. La speranza è quella di non assecondare poteri o appartenenze per tornaconti immediati ma di avere la forza di guardare al futuro e all’influenza che simili decisioni avrebbero nella quotidianità dei cittadini, nella loro cultura, e sopratutto nella loro salute.

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