Crisi: l’opposizione al “mercatismo”

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In tempi di crisi il mercato cambia, si evolve, matura. Abbiamo visto in queste ultime settimane un lento ma continuo cambiamento del mercato nel ramo sanitario, tanto che, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli odontoiatri ha deciso di intraprendere tutte le difese legali possibili contro i responsabili italiani di una società che al momento rappresenta un grosso cambiamento per il mercato: quindi anche una seria minaccia. Il ramo sanitario, pochissimi giorni fa, si era già sentito coinvolto in uno scontro epocale tra Federdistribuzione e Federfarma, per consentire o meno la vendita di farmaci di fascia C del Prontuario Medico, nei supermercati. Adesso arriva questa azienda, Groupon, che comincia a proporre offerte con sconti fino al novanta per cento: si va dalle cene, alla visita cardiochirurgica, dall’impianto allo sbiancamento dei denti, dalla visita psichiatrica alla super confezione di shampoo. Ogni offerta, in ogni campo, è super scontata. Questa è la politica dell’azienda. Andare in Sicilia, in una splendida masseria per due notti con aperitivi, cene, pranzi e colazioni? Novantanove Euro. Un esame in epiluminescenza e mappatura nei? Quarantanove Euro. Ecco con cosa si sta scontrando la Federazione Nazionale (FNOMCeO), quando denuncia a Fazio: “Francamente non ci riconosciamo in una prospettiva che intende regolare le dinamiche della domanda e dell’offerta secondo logiche da supermercato”; e ai Carabinieri: “Promuove l’acquisto di prestazioni mediche e odontoiatriche a tariffe irrisorie, indiscutibilmente inferiori ai costi di produzione. Quindi è ingannevole perché non consente il controllo del rispetto della promessa e suscita allarme, non essendo sostenibile un’offerta a costo inferiore agli stessi fattori di produzione”; ed al garante della concorrenza: “L’intero mercato della salute subisce un danno poiché passa un messaggio che induce a credere che le prestazioni mediche abbiano costi vivi risibili e le stesse Aziende sanitarie speculino, considerati i costi dei ticket, superiori al costo delle prestazioni che loro offrono”. La lotta si sta facendo aspra, ed è evidente che questa tendenza, questo scontro continuo tra categorie di professionisti che cercano di difendere i propri diritti da un lato, e dall’altro, l’atteggiamento un po’ anarcoide di un mercato che approfitta del momento di crisi per far scendere prezzi e qualità di servizi e prodotti, riguarderà tutti, ma proprio tutti noi. Ieri toccava a FederFarma, oggi tocca ai medici, domani?

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