Sempre più lavoratori non trovano un’azienda che li assuma e sempre più aziende non trovano lavoratori da assumere. È paradossale la situazione del lavoro in Emilia Romagna, come nel resto d’Italia. Da un lato c’è l’allarme disoccupazione, sempre più forte soprattutto per quanto riguarda i giovani. Per la nostra regione è tornato a lanciarlo, ancora oggi, la Confartigianato, rilevando che il dato riguardante gli under 35 è salito ancora: quelli senza lavoro sono, ormai, più di uno su dieci. Una situazione critica, tanto da piazzare la nostra regione al primo posto tra quelle con il numero maggiore di giovani disoccupati in tutto il Nord-Est. E questo è un lato della medaglia.
Dall’altro, però, ci sono le imprese: quelle che impazziscono per trovare alcune figure professionali e che mettono in conto ricerche del personale che durano fino a 12 mesi. Secondo uno studio di Unioncamere, su quasi 600 mila assunzioni non stagionali previste dalle imprese entro la fine del 2011, quasi 117 mila sono considerate di difficile reperimento. E non si parla soltanto di lavori manuali, quelli che ormai i giovani che hanno investito anni negli studi universitari non vogliono fare più. Le difficoltà di ricerca riguardano un po’ tutte le professioni, da quelle intellettuali, scientifiche e tecniche a quelle operaie.
Tra gli introvabili si incontrano così i farmacisti (ne mancherebbero 600), gli sviluppatori di software, i progettisti meccanici e metalmeccanici , gli addetti alla consulenza fiscale e gli infermieri (per questi saremmo addirittura a quota -1.600). Ma soprattutto mancano, secondo le imprese, molte figure operaie qualificate: primi fra tutti gli idraulici. Più della metà delle assunzioni di queste figure si dimostra difficoltosa, con ricerche che durano più di un anno.
In Emilia Romagna tra le figure per cui si registra il numero maggiore di assunzioni ci sono professioni di diverso profilo. Dai progettisti meccanici, gli addetti alla consulenza fiscale fino ad ausiliari socio assistenziali, cuochi e meccanici. Figure assunte in buona quantità ma la cui ricerca è tutt’altro che facile. Basti pensare che per trovare un operatore di mensa la ricerca è considerata difficoltosa in oltre l’80% dei casi.