L’ennesimo ricorso della Menarini, casa farmaceutica con sede a Firenze, contro lo Stato Italiano è andato fallito. La battaglia tra la società fiorentina e lo Stato è iniziata oramai anni fa ed ha avuto un punto di scontro molto forte nel 2008 quando Menarini ha fatto ricorso, prima al Tar e poi alla Cassazione, per la multa, immediatamente pagata, di sei milioni di Euro, inflittale dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). La pena in questione fu decisa per aver fatto cartello con altre case farmaceutiche e di aver insieme stabilito il prezzo di un test per il diabete, contro ogni principio di concorrenza e di sano mercato. La Menarini ha condotto una battaglia legale molto forte e decisa, sostenendo di non aver avuto un equo processo. Oggi, anche a Strasburgo, la Corte Europea ha sottolineato che la Menarini ha potuto difendere i propri interessi davanti ad un tribunale che aveva piena giurisdizione. Forse la grande battaglia ha avuto il suo capitolo finale, e Menarini adesso si concentra sulla successione al suo vertice del grande vecchio Alberto Aleotti, ai cui figli spetta l’arduo compito di non farlo rimpiangere alla direzione della prima azienda farmaceutica italiana nel mondo, con tredicimila dipendenti e un fatturato superiore ai tre milioni di Euro.