Premiato il progetto di Lodola: il ministero stanzia 450 mila euro

0
577

Un progetto di ricerca presentato dal salsese Alessio Lodola, 35 anni, ricercatore del Dipartimento farmaceutico dell’Università  di Parma, «ha vinto»  un ambito finanziamento, ben 450 mila euro, disposto dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del programma «Firb-Futuro in ricerca», che servirà per la ricerca di farmaci antitumorali.
Al progetto, scaturito dalla collaborazione di soli giovani ricercatori della facoltà di Farmacia, partecipano anche Massimiliano Tognolini del Dipartimento di Scienze farmacologiche, biologiche e chimiche applicate, e Matteo Incerti del Dipartimento farmaceutico.
Il ricercatore salsese potrà disporre di 450.000 euro per ideare e sviluppare molecole in grado di interferire con il sistema di segnalazione cellulare regolato dalla famiglia delle proteine «ephrin» e dai loro recettori (Eph).
Per un finanziamento ministeriale si tratta di una cifra molto alta e quindi questo,  come ha spiegato Alessio Lodola, «ci rende ancora più orgogliosi perché vuol dire che quello che stiamo facendo ha avuto il giusto riconoscimento». 
Una passione quella per la chimica e la ricerca nata sui banchi di scuola, « fin da quando – ha ricordato – ho iniziato a frequentare l’Itis per diventare perito chimico, e poi proseguita all’università, partendo dalla chimica in generale fino a quella farmaceutica». Il finanziamento appena ricevuto, risultato di una rigida selezione tra numerosi progetti di elevato livello, sottolinea la qualità scientifica ed il valore raggiunti dal lavoro del giovane ricercatore salsese.
«Il progetto, che avrà una durata di tre anni – spiega Lodola – è legato ad un ricerca base sui recettori, e al momento è ancora difficile individuare le aree terapeutiche, e quindi su quali tumori potrà essere applicato. Le proteine ephrin ed il loro recettori sono coinvolti nella sviluppo dei tumori, e nella differenziazione di cellule staminali. Lo scopo del gruppo di ricerca è di identificare una nuova classe di composti capace di modulare l’attività del recettore EphA2».
«Tale approccio potrà innanzitutto fornire gli strumenti chimici indispensabili per chiarire il ruolo di queste proteine in molti tumori umani, e, sviluppato da ricercatori avvezzi ad affrontare le problematiche relative allo sviluppo di nuovi farmaci, potrebbe portare a composti potenzialmente utili nella pratica terapeutica»

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here