Ticket sanitari: scatta da oggi la rivoluzione che impone a chi debba acquistare farmaci o prenotare visite specialistiche di esibire l’autocertificazione vidimata relativa alla propria fascia di reddito che determinerà l’ammontare da pagare. Una rivoluzione che assommerà alla quota già fissata a livello nazionale anche quelle decise dalla Regione che variano da 0 a 3 euro fino ad un massimo di 6 euro a ricetta.
«Da oggi – spiega Silvana Casale presidente provinciale di Federfarma – chi si presenterà senza la necessaria documentazione, per ricevere i medicinali il cui costo è a carico del servizio sanitario, si vedrà applicata la quota massima prevista, cioè 3 euro a confezione». È quindi bene che chi non ha ancora provveduto alla autocertificazione lo faccia al più presto, ricordando che i moduli, scaricabili da internet, o reperibili sia nelle farmacie sia nei Cup dei distretti sanitari, vanno compilati in duplice copia seguendo le regole indicate sul retro e fatti validare all’Ausl. Una parte rimarrà alla stessa azienda sanitaria, l’altra tornerà all’utente che la dovrà conservare come certificato a tutti gli effetti integrante della propria tessera sanitaria.
«Insomma – prosegue la dottoressa Casale – un vero e proprio documento che completa quelli già in possesso dei cittadini e che, almeno fino alla fine di quest’anno, dovrà essere conservato con cura in vista della probabile proroga della decisione della Regione. La fase più critica, legata alla compilazione delle autocertificazioni, è sicuramente alle spalle, con oltre il cinquanta per cento dei cittadini che le hanno effettuate ma la pressione è stata enorme: dubbi, richieste, perplessità di migliaia di persone. Abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze di tutti e, nelle scorse settimane, pur in una situazione di emergenza, siamo riusciti ad evitare che i cittadini incontrassero problemi nel ricevere i farmaci, anche nei casi in cui la documentazione necessaria risultava incompleta. Anche in questi primi giorni di operatività effettiva l’indicazione è quella di cercare di agevolare in ogni modo l’utenza aiutando chi ancora non ha provveduto a regolarizzare la propria posizione e fornendo tutte le indicazioni necessarie. Fino a qui, comunque, ha prevalso lo spirito di servizio e, anche per questa ragione, credo che si possa parlare di un bilancio sostanzialmente positivo».
Va dunque ricordato ancora che l’autocertificazione, per essere validata, deve essere inviata all’Ausl o tramite fax, al numero 059-435607 di via San Giovanni del Cantone, o con raccomandata con ricevuta di ritorno all’ufficio Azienda Ausl, Servizio di Segreteria Generale, via San Giovanni Bosco 23, Modena. In entrambi i casi le ricevute di spedizione vanno conservate. Possibile anche l’invio tramite posta elettronica. È importante inoltre ricordare che non ci sono termini di scadenza per presentare le autocertificazioni e che quindi non c’è alcun bisogno di affollare gli sportelli preposti alla raccolta. È sufficiente presentarle nel momento in cui ci si reca in farmacia per ritirare dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale o al Cup per prenotare prestazioni specialistiche. Il termine, definito dalla Regione del primo ottobre, infatti, ha indicato solo la fine della fase transitoria di applicazione del provvedimento. Va ancora infine ricordato che per le ricette redatte dai medici in carta bianca (e non sui moduli del Servizio sanitario) relative ai farmaci che si possono acquistare solo a pagamento non c’è, ovviamente, bisogno di nulla.
«Ci è stato chiesto dall’Azienda Usl di dare il nostro contributo – conclude Silvana Casale – e abbiamo risposto confermando la nostra disponibilità. Tutto questo ha una sua logica ed è condivisibile, in linea di principio, purché il ruolo della farmacia non sia snaturato e trasformato in una sorta di ufficio periferico dell’Usl al quale trasferire delle pratiche amministrative».