Una ordinanza dell’ultim’ora del Ministero della Salute prevede un alt molto forte, per almeno dodici mesi, alla vendita delle sigarette elettroniche ai minori di sedici anni. Già nel 2010 l’OMS aveva bacchettato le sigarette elettroniche denunciando i troppi additivi chimici che le comporrebbero ed un sano sospetto sul loro aiuto nello smettere di fumare; inoltre il procuratore Guariniello, nel medesimo periodo, aprii un fascicolo sulle analisi che rilevavano presenza di nicotina nelle sigarette elettroniche. Prodotti come Pura, T-Fumo, Categoria, Rutoo… subiranno quindi un brusco stop negli scaffali delle farmacie, ma non preoccupa tanto il danno economico quanto l’attenzione e le valutazioni che si stanno facendo su questo tipo di dispositivo. Secondo l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), la sigaretta elettronica può essere un valido strumento per smettere di fumare, sopratutto nella prima fase di dipendenza di tipo gestuale. La corte suprema dello Stato intanto fa sapere che non ci sono sufficienti informazioni e conoscenze che dimostrino gli effetti sulla salute dell’utilizzo dei dispositivi: non esistono studi sui composti organici che vengono vaporizzati. Le sigarette elettroniche, inoltre, risultavano sospettate perchè potevano ottenere un effetto contrario al loro scopo dichiarato, poichè prima di questa ordinanza, potevano essere vendute ai minori di sedici anni, a differenza delle sigarette tradizionali. Onde evitare ulteriori problematiche si è deciso dunque di trattare le elettroniche alla stregua delle loro sorellastre di tabacco, in attesa di nuovi studi e di nuove certezze scientifiche.