“Le proposte rivedute pongono in primo piano i diritti, gli interessi e la sicurezza dei pazienti. Esse fanno obbligo all’industria farmaceutica di fornire certe informazioni chiave ai pazienti e fissano regole chiare in tema di informazioni addizionali volontarie sui medicinali soggetti a prescrizione. Esse rafforzano inoltre il controllo dei medicinali autorizzati.” Queste sono le parole di John Dalli, Commissario europeo responsabile per la salute e la politica dei consumatori, alla luce dello stop che ieri il Parlamento Europeo ha dato alle pubblicità dei farmaci. Il problema esiste, ed onde evitare di lasciare l’Europa in mezzo ad un far-West, con canali di comunicazione che danno informazioni inesatte sui farmaci, si è deciso di dare nuove linee, più chiare e severe, sulla comunicazione delle industrie farmaceutiche. Tutto questo avviene dopo lo scandalo d’oltralpe sul Mediator, farmaco utilizzato per le diete, ma che anche grazie ad informazioni inesatte che hanno spinto taluni ad un utilizzo improprio, ha provocato diversi decessi. Le regole sono molto chiare: soltanto certe informazioni sui medicinali soggetti a prescrizione medica saranno autorizzate. Ad esempio, le informazioni riportate sull’etichetta e sul foglietto illustrativo, le informazioni relative ai prezzi, quelle sulle prove cliniche oppure le istruzioni per l’uso. Le informazioni relative ai medicinali soggetti a prescrizione medica saranno autorizzate soltanto attraverso un numero limitato di canali di comunicazione. Ad esempio, le informazioni riportate su siti Internet ufficialmente registrati o le informazioni a stampa messe a disposizione allorché ciò sia specificamente richiesto dai cittadini. Non sarà consentita una loro pubblicazione sui media a stampa d’indirizzo generale. Le informazioni devono soddisfare criteri qualitativi riconosciuti. Ad esempio, esse non devono essere parziali, devono rispondere alle esigenze e alle aspettative dei pazienti, devono basarsi su evidenze scientifiche, devono essere fattualmente corrette e non fuorvianti e devono inoltre essere comprensibili. In linea di principio le informazioni che non siano state previamente approvate devono essere verificate dalle autorità competenti prima della loro divulgazione. I pazienti europei da tempo sembrano voler essere informati meglio sui medicinali e la Commissione Europea sembra aver raccolto quest’istanza con molta decisione.