In Toscana nasce un nuovo dilemma per i titolari di farmacia

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La Regione Toscana sta facendo da qualche tempo, un pressing fosennato sulle farmacie del territori affinchè rivedano il proprio no alle gare d’acquisto centralizzate sui farmaci di fascia A. Federfarma regionale ha fissato per il tredici Novembre un’assemblea di tutti i titolari di farmacia della regione, per discutere ampiamente di un problema fondamentale che preoccupa oramai da quasi un anno. Ci spiega meglio la situazione Marco Nocentini Mungai presidente di Federfarma Toscana:  ”Voglio che i tutti i titolari toscani siano messi al corrente dei termini del problema e che assieme si decida il da farsi: voglio un mandato chiaro per aprire una trattativa o dire definitivamente no. Perche’ stiamo parlando di un accordo che coinvolgerebbe il 70-80% dei farmaci destinati alle terapie croniche, il cui acquisto verrebbe tolto ai titolari e preso direttamente in carico dalla Regione. Un’eventualita’ che tra le altre cose comporterebbe il rischio di uno choc finanziario per un paio di centinaia di farmacie, perche’ nella fase iniziale verrebbe a mancare il flusso finanziario che oggi permette a molti farmacisti di avere dilazioni sui pagamenti a 120 giorni”. Infatti,è da Dicembre con la finanziaria regionale 2011 che si proponevano per la prima volta accordi con “le associazioni sindacali delle farmacie convenzionate” con i quali individuare “ulteriori modalità per l’erogazione sul territorio di farmaci e dispositivi medici acquistati direttamente dal Servizio Sanitario Regionale”. A Marzo i primi esperimenti con i medicini di famiglia che affidano alle Asl i recapiti a domicilio dei farmaci di fascia A per i pazienti cronici complessi. A Maggio, infine, arriva la delibera sulla clausola di salvaguardia degli equivalenti con prezzo non allineato alle nuove quote Aifa, che ordina tra le altre cose di potenziare “la distribuzione diretta agli assistiti dei farmaci off patent fino al raggiungimento di una quota percentuale non inferiore al 15 % dei consumi 2010”. Un dilemma complicato che sicuramente non si fermerà in Toscana.

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