Farmaci a domicilio: le casse respirano ecco il progetto Marche

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Consegna Pht, meno costi e più benefici

Ancona, 9 novembre 2011 – “Progetto Marche funziona”. Il sistema che dal 2006 fornisce una doppia consegna giornaliera a circa 500 farmacie nel territorio regionale di farmaci del Pht (ovvero quelli prescritti per patologie tra cui tumori, malattie neurologiche e psichiatriche, infezioni virali), funziona in termini di benifici riscontrati dai pazienti, e garantisce anche una razionalizzazione della spesa farmaceutica a carico del servizio sanitario.
E’ questo il risultato dell’indagine compiuta quest’anno dal Live (laboratorio intangibles e valore economico), lo spin-off dell’Università politecnica delle Marche, che ha interrogato tre aziende farmaceutiche, 26 farmacie, 400 pazienti e cinque associazioni dei consumatori.

Nelle Marche, come in altre regioni d’Italia, la distribuzione ‘per conto’ di farmaci acquistati dalla Asl si affianca alla distribuzione diretta nelle farmacie ospedaliere, ma nelle Marche il sistema sanitario non sostiene i costi di magazzino per i farmaci depositati. Lo studio riporta come siano 49 i milioni di euro spesi nel 2010 per la distribuzione per conto, a fronte dei 27 impiegati in quella diretta, con un’incidenza del 4,37 % per farmaco nella distribuzione nelle farmacie territoriali (a cui va aggiunto un altro 10 % che rappresenta il costo di gestione delle farmacie).
E’ invece del 5,34 % l’incidenza sul valore del farmaco nella distribuzione diretta, “senza quantificare nemmeno i costi di indiretta imputazione” — precisa il preside della facoltà di Economia, Gian Luca Gregori — sottolineando quindi “i vantaggi del sistema di distribuzione per conto, che consente di variabilizzare i costi fissi, ma che va verificato con un impiego più dinamico”.

Risparmio per le casse pubbliche dunque, ma anche assoluto gradimento di Progetto Marche da parte delle farmacie territoriali, che offrono un miglior servizio, delle aziende farmaceutiche, che ricevono puntuali pagamenti, dei pazienti che vivono in aree lontane da ospedali, e delle associazioni di consumatori, specie per la categoria degli anziani. E il futuro? Se Marco Pacetti, Rettore dell’Università politecnica delle Marche, identifica la sfida nel “mantenere alto il livello dei servizi contenendo i costi”, Piero Ciccarelli, direttore dell’Asur Marche, promette “nella riorganizzazione dell’area vasta un potenziamento e una revisione delle funzioni per il risparmio nella distribuzione dei farmaci”.

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