Guido Rasi, direttore (è questione di ore) dell’Ema e Luca Pani direttore dell’Aifa (succeduto proprio a Rasi), non hanno dubbi: la fascia C deve rimanere stretta tra le mura delle farmacie. Le parole rilasciate sono praticamente le stesse: “Il farmaco di fascia C è normato da regole e condizioni precise che li legano alla farmacia e che richiedono la presenza del farmacista, a cui riconosciamo un ruolo fondamentale a garanzia della conservazione ed erogazione corretta di questa tipologia di farmaci”. Sia Rasi che Pani sono della stessa opinione anche in merito all’e-commerce dei farmaci, con una posizione ragionevole che considera la questione in maniera molto positiva se sarà garantita la qualità dell’erogazione, con siti magari afferenti alle farmacie territoriali. In sostanza, Rasi e Pani, sono convinti che un importante compito di sorveglianza dovrà essere svolto dalle autorità competenti in questo mercato estremamente sensibile e pericoloso. Rasi e Pani hanno presenziato al convegno sull’uso e abuso di psicofarmaci in Italia svoltosi a Roma qualche giorno fa (denunciando peraltro una situazione davvero preoccupante, basti pensare che antidepressivi e antiepilettici sono passati da 30 milioni di confezioni vendute nel 2005 a quasi 40 milioni nel 2010), ed ha fatto senza dubbio effetto vedere i due uniti da pensieri ed intenti comuni.