Una soluzione alla crisi? Aumentare la sperimentazione italiana


Nel fine settimana, presso l’ospedale Galliera di Genova, si è tenuta la “Giornata della Ricerca” alla quale ha preso parte, tra gli altri, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Enrico Garaci. E’ risultato molto efficace ed importante l’intervento che Garaci ha fatto durante la manifestazione: “Quello che dovremmo fare in Italia e’ aumentare le sperimentazioni cliniche di nuovi farmaci e nuovi protocolli terapeutici che vengono fatte per lo piu’ all’estero. Quindi l’Italia che rappresenta il quinto mercato farmaceutico, non svolge un ruolo attivo nella ricerca, come invece dovrebbe fare”.  Come un sasso scagliato a piena forza contro una falla italiana nota a tutti, le parole di Garaci hanno trovato fin da subito una vasta eco ed anche una larga condivisione. Anche in periodo di crisi economica, le politiche di contenimento della spesa non devono scoraggiare la razionalizzazione e la produttività di un settore, che se sfruttato al cento per cento, può diventare centrale per la crescita economica italiana. Il presidente dell’ISS ha dichiarato infine: “L’Italia ha la piu’ alta aspettativa di vita in Europa e la seconda nel mondo. La sfida non e’ piu’ l’aspettativa di vita, ma l’aspettativa di vita in salute, e, quindi, noi stiamo facendo uno studio, come Istituto Superiore di Sanita’, in cui stiamo vedendo che tipo di risparmio si puo’ ottenere con la riduzione dell’indice di massa corporea, che, a partire da un certo livello in su, comporta un rischio elevato per le malattie cardiovascolari, tumori. Riducendo l’obesita’ si puo’, da qui a qualche anno, ottenere un risparmio perche’ c’e’ minor incidenza di diabete, di tumori, quindi minori costi a livello ospedaliero”.

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