Andrea Mandelli arriva al terzo anno di mandato alla guida della Fofi e, nonostante la sua leadership abbia attraversato quello che Mandelli stesso definisce il periodo più difficile della storia della professione, ne traccia un bilancio piuttosto positivo. L’appuntamento importantissimo è quello del Consiglio di bilancio del triennio, ed all’orizzonte ci sono le nuove elezioni. I punti cardine su cui poggia il giudizio del mandato Mandelli, tra le questioni affrontante, quelle da discutere e quelle ancora da sviluppare, sono argomenti oramai da considerarsi evergreen: sostenibilità del sistema sanitario, la riforma del servizio farmaceutico, la riforma degli ordini, prezzi e farmaci generici… La carica positiva di Mandelli non è stata scalfita dalla crisi: “In questa situazione l’errore peggiore sarebbe accantonare l’opportunità che ci si offre. Siamo noi che dobbiamo dimostrare che la farmacia dei servizi è in grado di incidere realmente sulla tutela della salute. Dobbiamo provarlo, sperimentarlo e dimostrare che funziona come hanno già fatto i nostri colleghi francesi e svizzeri, ma come si sta facendo anche in alcune esperienze pilota italiane”. Nel suo intervento il presidente incoraggia i farmacisti a cambiare prospettiva, riferendosi alla necessità di valorizzare l’atto professionale a cominciare dalla dispensazione del farmaco : “Dobbiamo uscire dalla logica commerciale del margine sul prezzo del farmaco, non soltanto perché è economicamente sbagliata in una fase di discesa dei prezzi ma perché si apre la strada alla valorizzazione dell’atto professionale, a cominciare proprio da quelli legati alla dispensazione del farmaco”. Sulla riforma degli Ordini, il presidente sottolinea in particolare l’esigenza di una attualizzazione delle norme, l’abbandono dell’autoreferenzialità, ed “un più forte impegno a comunicare sulle criticità che di volta in volta possano presentarsi nella pratica e quindi potenziare il ruolo di consulente del cittadino che usufruisce dei servizi del professionista”