Federfarma sul futuro: modernizzare si, ma niente rivoluzioni.

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Al convegno di Federfarma “Dalla Farmacia di Servizio alla Farmacia di Servizi”, organizzato a Rieti, è emersa la necessità di salvaguardare l’importanza strategica delle farmacie italiane, conservando il sistema che finora ha comunque consentito un buon servizio, continuando però un’opera di modernizzazione assolutamente necessaria. La presidente Annarosa Racca ha commentato: ”La nuova normativa sui servizi aggiuntivi in farmacia ci da’ l’opportunita’ per migliorare il gia’ ottimo servizio che da piu’ parti ci viene riconosciuto e che ogni giorno viene gestito da 18.000 farmacisti titolari su tutto il territorio nazionale. Siamo disponibili a dialogare su una riforma dell’ordinamento della farmacia, anche rivedendo il quorum minimo per le aperture, ma contrari alla liberalizzazione dura e pura, che non porterebbe risparmio al SSN nazionale ne’ veri vantaggi ai cittadini”. La necessità di mantere i principi del servizio farmaceutico attuale è ben solido in ogni intervento durante il congresso; la liberalizzazione selvaggia è sicuramente vista come un’amputazione terrificante del legame tra sistema sanitario e territorio e le parole del presidente provinciale Pierluigi Cortellini sono chiarissime in questo senso: ” E’ necessario fare di piu’ per salvaguardare una rete di farmacie che in tutta Italia, a Roma come in un paese di 500 persone, offre lo stesso tipo e qualita’ di servizi. Non c’e’ dubbio che le farmacie piu’ piccole, quelle cioe’ che rendono un vero e proprio servizio alla comunita’ locale, debbano essere salvaguardate. In questa prospettiva, parlare di liberalizzazione porterebbe al collasso del sistema e alla completa desertificazione sanitaria di vaste aree, a causa dell’applicazione di logiche esclusivamente commerciali”.

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