Negozi, bar e ristoranti potranno vedere la luce senza limiti. E restare aperti quando vogliono, visto che la bozza di pacchetto sviluppo che andrà lunedì sul tavolo del consiglio dei ministri, manda del tutto in soffitta ogni riferimento al rispetto degli orari di apertura e di chiusura, nonché l’obbligo della chiusura domenicale e festiva e quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale. Queste esenzioni non saranno più sperimentali e varranno per tutti i comuni e non solo per le località turistiche e le città d’arte.
Ma il clou del pacchetto concorrenza è rappresentato dal recepimento nell’ordinamento italiano del principio, di derivazione comunitaria, della libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi. Nuovi esercizi commerciali potranno essere aperti su tutto il territorio nazionale «senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente e dei beni culturali».
L’introduzione di questo principio dovrà portare le regioni e gli enti locali ad adeguare i propri statuti. Dovranno farlo entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge.
Farmaci di fascia C nella grande distribuzione. I negozi della grande distribuzione (supermercati, centri commerciali) potranno vendere, non solo i farmaci da banco (cosiddetti Otc «Over the counter»), chance già prevista dal decreto Bersani del 2006, ma anche i farmaci di fascia C. Si tratta dei farmaci non essenziali o «salvavita»(per patologie di lieve entità, o considerate minori), interamente a carico dell’acquirente. La vendita dei farmaci di fascia C dovrà avvenire in appositi reparti delimitati rispetto all’area commerciale in modo che il pubblico non possa avere accesso diretto ai farmaci. Praticare condizioni discriminatorie tra farmacie e parafarmacie costituirà una pratica di commercio sleale.
Cambiano anche i parametri demografici per l’apertura delle farmacie che sarà favorita soprattutto nei comuni piccoli e medi. Oggi la legge prevede una farmacia ogni 5.000 abitanti nei comuni fino a 12.500 abitanti e una ogni 4.000 abitanti in tutti gli altri. La bozza di decreto sviluppo prevede una soglia di 4.000 abitanti per tutti e in più stabilisce che la popolazione eccedente rispetto a tale parametro venga computata al fine dell’apertura di un’ulteriore farmacia.
Novità anche per le pompe di benzina. I gestori dei singoli punti vendita di carburante al dettaglio potranno rifornirsi liberamente da qualunque produttore o rivenditore. Dal 1° gennaio 2012 saranno nulle tutte le clausole contrattuali che prevedano forme di esclusiva nell’approvigionamento. Ugualmente contrario alla legge sarà cambiare le condizioni di gestione dell’impianto (o addirittura prevederne la cessazione) come reazione alle scelte del gestore.
Aiuti alle imprese. Previsto infine un fondo di garanzia per le pmi che potrà garantire fino a 2,5 milioni ad azienda.
Fascia C per patologie minori è mal posta come definizione. Vorrei ricordare che la morfina è in classe C. Nimesulide (ricetta non ripetibile) è in fascia C. Quindi non proprio molecole così come se fossero cioccolatini che si comprano al supermercato.
Mi meraviglio che ci siano farmacisti convinti che la soluzione sia nelle parafarmacie. Così facendo si apre la strada alla grande distribuzione che non farà fatica ad annientare le farmacie private. Svalutandole sia economicamente sia, e soprattutto, dal punto di vista professionale. Chi vende salumi deve vendere salumi, chi vende medicine deve vendere medicine.