Preoccupazione per la tenuta del servizio farmaceutico e la qualità del servizio. Così il Conasfa e Omnisalus accolgono la liberalizzazione dei farmaci di fascia C contenuta nel decreto anticrisi. “I pazienti devono essere consigliati dal farmacista e non dal marketing”.
05 DIC – I primi commenti dal mondo dei farmacisti sul provvedimento che liberalizza la vendita dei farmaci di fascia C esprimono preoccupazione. E non solo da parte della Federazione degli Ordini dei farmacisti (Fofi) e di Federfarma, la Federazione dei titolari di Farmacia, ma anche da parte delle associazioni che rappresentano i farmacisti non titolari e i titolari di parafarmacia.
Ecco le note del Conasta e del presidente di Omnisalus, Giancarlo Stival.
Conasfa: “La farmacia è il luogo prescelto e deputato alla dispensazione consapevole e professionale del farmaco etico”
“Esprimiamo la nostra preoccupazione in merito alla vendita dei farmaci di fascia C al di fuori del canale farmacia.
I farmacisti per la loro formazione e esperienza sanno bene che il farmaco non può e non deve essere considerato un bene di consumo e quindi, ammesso e non concesso che questa manovra possa portare ad un risparmio economico, in quanto i farmaci di fascia ”C” hanno un prezzo imposto, è importante chiedersi quale sarà il costo per la salute di tutti i cittadini.
La possibilità per la collettività di avere una maggior capillarità di esercizi aperti si può attuare con il riordino del servizio farmaceutico.
I farmacisti non titolari rappresentati dalla Federazione Conasfa ritengono che il binomio farmaco-farmacista non debba essere scisso e che la farmacia per sua natura e concezione sia il luogo prescelto e deputato alla dispensazione consapevole e professionale del farmaco etico così come avviene in tutta Europa”.
Stival (Omnisalus): “Il farmaco deve curare la persona e non i bilanci aziendali”
“Va fatta una distinzione tra gli interessi delle Parafarmacie di proprietà dei farmacisti (Omnisalus) e quelli delle parafarmacie presenti nella grande distribuzione organizzata (Gdo) o “appendici” di farmacie (Anpi).
La proposta di questi ultimi di decanalizzare la fascia C è solo un delisting, che ci permette di commercializzare qualche molecola in più non risolvendo i nostri problemi economici ed etici.
In qualità di presidente di Omnisalus devo tutelare chi non concorda con l’interpretazione tendenziosa di Massimo Brunetti, segretario dell’Anpi, perché storpia quanto inteso da Federfarma che non vuole barattare la trasformazione di un migliaio di parafarmacie in farmacie con la fine della liberalizzazione.
Egli rappresenta solo quella parte delle parafarmacie di non titolari farmacisti e collegate con la grande distribuzione. Infatti delle 3.500 parafarmacie esistenti solo 1.500 circa sono gestite da titolari farmacisti non collegati ad altre strutture. Inoltre, il fatto che la Gdo con soli 400 corner ottenga un fatturato superiore alla somma dei restanti, indica che il mercato ha già deciso chi sopravvive e chi chiude.
Dietro lo specchietto dell’esiguo aumento dei farmaci vendibili, si penalizza la professione del farmacista, le cui competenze e codice deontologico sono il valore aggiunto che nessun mercato può garantire. Alle catene farmaceutiche e ai colossi economici non importa di preservare la nostra professionalità ma solo di monopollizzare il mercato penalizzando i pazienti, che dovrebbero essere consigliati dal farmacista laureato e non dal marketing. Il farmaco deve curare la persona e non i bilanci aziendali.
A sostegno della nostra richiesta di liberalizzazione la Corte di Giustizia Europea, che con la sentenza del giugno 2010 chiede una farmacia nei luoghi e quartieri privi di servizio farmaceutico e con un’ adeguato numero di abitanti, in deroga alle normative Statali, proprio vista l’assurda situazione italiana. Sancisce inoltre che l’adeguamento ai nuovi parametri può avvenire anche senza normativa nazionale poiché urge rimediare quanto prima all’ingiustizia professionale e al disservizio sanitario.
Inoltre nel marzo 2010 la stessa Corte dice che la concessione di farmacie può essere fatta nelle zone carenti di servizio, il che significa per il nostro Paese in cui troppi Comuni e frazioni è priva di farmacia, fino
ad arrivare all’apertura di 3000 nuove sedi come più volte ribadito dalla stessa Fofi e Federfarama.
Ulteriore sentenza del maggio 2009, dichiara: che i farmaci devono essere distribuiti da chi ha titolo di farmacista per garantirne un rifornimento alla comunità sicuro e di qualità. Da tale sentenza si evince inoltre che uno Stato può lasciare libera la professione al farmacista purché essa sia svolta al 100% della sua laurea. Non solo si riporta la farmacia al suo ruolo nella Sanità Nazionale ma si creano le condizioni per farvi rientrare le parafarmacie che hanno come titolare un farmacista.
Non condividiamo le proposte di Anpi che insiste con finte riforme allo scopo di assecondare la speculazione del mercato; sono proposte avanzate da chi non è del settore e quindi non ci può rappresentare. Chi non conosce non può indicare la via”.
RELAZIONE INCONTRO FOFI-FEDERFARMA-OMNISALUS ROMA-20-06-2012
VOGLIONO ESISTERE CON LE REGOLE DI MERCATO…E QUINDI..HANNO GIA’ OTTENUTO.CIO’ CHE SI POTEVA CONCEDERE E ANCHE DI PIU’.ORA CI SONO MILLE GROSSI GRUPPI IN ITALIA…….PER GDO-COOP- E ANCHE PER CHIUNQUE SIA PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE…..CHE MOTIVI CI SONO QUINDI DI DIBATTERE SU TEMI CHE NON CI COMPETONO E CHE QUINDI NON COMPETONO AGLI OBBLIGHI DI FARAMCIA..?…LE LEGGI PER CHI NON VUOLE ESERCITARE DA FARMCISTA CI SONO GIA’…..PERCHE’ CREARE CAOS..E CONFUZIONE ED AMBIGUITA’ ..INVECE DI CREARE PIU’ ORDINE E COMPETENZA?…SIAMO OGNI TANTO SERI E NON SOLO ITALIOTI……………………..PUNTARE A CREARE NUOVO CAOS CON MILLE E UN CANALE…CI PARE…..VOLER CREARE ANARCHIA E SOPRATUTTO
INCOMPETENZA………………….SPERIAMO CHE I MINSTRI SIANO COMPETENTI PER CAPIRLO IN TEMPO .
OMNISALUS
>>
>> Titolari farmacisti Parafarmacie italiane
Pres. Dr. Stival Giancarlo giancarlo.stival@gmail.com tel.3457407906
Vice pres. Dr.ssa Cristina Malavasi cristina.malavasi@libero.it
>>
>> Coordinatrice farmacisti della base dr.ssa Luigina Bendin Luigina.bendin@libero.it
>>
>
> Ringraziando la federazione dell’ordine farmacisti per l’opportunita’ concessaci al
> tavolo di lavoro DEL 20-06-2012 a Roma nella sede Fofi.
> Scopo dell’incontro era verificare la
> possibilità di un percorso comune, elaborare un’alternativa alla
> situazione attuale che mette in pericolo non soltanto il servizio
> farmaceutico, ma la stessa professione. Siamo
> lieti che Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei
> farmacisti, abbia dichiarato che ‘al di là delle contrapposizioni
> artificiosamente create negli ultimi anni, la categoria concorda sulla necessità
> di un’iniziativa che veda al centro l’affermazione del farmacista come figura
> indispensabile in un Ssn che vogliamo continui a garantire il diritto alla
> salute a tutti i cittadinI. Siamo contenti che finalmente tutte le sigle a noi contrapposte
> concordino nel rispettare la figura del faramciasta in faramcia che la profesisone va’ salvaguardata
> contro le funzioni delle gdo e delle catene. Ci chiediamo solo se servivano 6 anni e mezzo per capire che le gdo e l’allegra finanza
> non erano amiche
> comunque sia ora vediamo se veramente le posizioni verranno consolidate con altri fatti concreti perche’
> il faramcista sia a pieno diritto colui che:
> >
> > sia un filtro sanitario e che le scelte siano
> scelte personali e non dettate da spot di altri.
> Parlare di sconti ora che si evince che c’entrano poco con la nostra figura istituizonale sanitaria
> la si consideri solo per chi opera al di fuori della figura del faramcista e dell suo sviluppo .
> Che la formaula dei “coadiuvante alle vendite” come da legge Bersani per conto ad interesse altrui del grosso capitale non sia piu’ visto come una salvaguardia della figura del
> farmacista anche in sanita’ pubblica .
> Nulla vieti
> > che all’interno di un’associazione ci si esprima e si combatta per nobili principi
> ma non ha alcun senso combattere invece per una professione affine alle logiche dei grossi capitali che hanno suggerito
> come utilizzare il faramcista per proprio conto…di fatto facendolo sparire come figura professionale per farlo doiventare
> un promoter alle vendite.
>
> > Noi siamo professionisti affiatati e che vogliono raggiungere lo scopo DELLA
> > TUTELA MASSIMA DELLA NOSTRA PROFESSIONE..
> > L’Omnisalus non ha mai preteso di esser un ordine e tanto meno non ha
> > intenzione sotituirsi all’ordine dei farmacisti come hanno dichiarato altre
> sigle commerciali.
> > . L’omnisalus si batte per il rispetto della
> > professione.
> >
> > Aggiungo questo
> > Rimango sconcertato che all’interno di una professione ci
> > sia una suddivisione e una divisione di questo tipo ma se c’e’ si prenda atto ogniuno con le proprie mansioni senza pretendere di piu’.
> > Titolari di farmacia, collaboratori di farmacia, titolari di
> > parafarmacia ,foum,titolari sindacali,titolari e non titolari assiem alle gdo e catene
> e tutte in lotta uno contro l’altro per un dominio che dovrebbe essere solo del faramcista
> stesso e delle sue spettanze di didritto certamente non chiedendo
> il permesso ed il consiglio come oggi si e’ fatto a cosa piu’ aggrada al grosso capitale come hnano fatto fin qui alcuni
> colleghi e non colleghi a nome nostro.
> chiedimao il rispetto e non la tutela di inutili badanti per di piu’ fuori canale nutrite da altre finalita’ e realta’ e che quindi
> hanno altri scopi ed interessi.
> > Ma la cosa più assurda è che ci siano faide all’interno dei gruppi che
> > lavorano per minimizzare il nostro lavoro ed il lavoro di chi si prodiga perche’ l’esistenza del farmacista con la sua funzione in farmacia
> non venga preservata
> > con il rischio di fare ancora piu’ danno.
> >
> >
> > Noi di Omnislaus siamo farmacisti al 100% e voglio esercitare la nostra professione con
> > dignità
> > >> totalmente con scienza e coscienza.
> > >> Questo è il giuramento dei farmacisti questa pero’ veiene anche derisa come burla quindi e le
> conseguenze si
> sono viste e si stanno vedendo tutt’ora con l’apertura quasi giornaliera di catene e finanziaie
> varie di tutt’altro interesse pur di toglierci
> quella facolta’ che deve e dovra’ essere solo nostra.
>
> > >> **VOGLIAMO ESERCITARE L’ARTE FARMACEUTICA* IN *LIBERTÀ E INDIPENDENZA DI
> > >> GIUDIZIO E DI COMPORTAMENTO, IN SCIENZA E COSCIENZA E NEL RIGOROSO
> > >> RISPETTO DELLE LEGGI, DEI REGOLAMENTI E DELLE NORME DI DEONTOLOGIA
> > >> PROFESSIONALE;
>
> > >> VOGLIAMO DIFENDERE IL VALORE DELLA VITA *CON LA* *TUTELA DELLA SALUTE
> > >> FISICA E PSICHICA DELLE PERSONE E IL SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA COME
> > >> FINI ESCLUSIVI DELLA PROFESSIONE, AD ESSI ISPIRANDO OGNI MIO ATTO
> > >> PROFESSIONALE CON RESPONSABILITÀ E COSTANTE IMPEGNO SCIENTIFICO,
> > >> CULTURALE E SOCIALE, AFFERMANDO IL PRINCIPIO ETICO DELL’UMANA
> > >> SOLIDARIETÀ;
>
>
> > >> **DI* ASSISTERE TUTTI COLORO* CHE RICORRERANNO ALLA MIA OPERA
> > >> PROFESSIONALE CON SCRUPOLO, ATTENZIONE E DEDIZIONE, SENZA ALCUNA
> > >> DISTINZIONE DI RAZZA, RELIGIONE, NAZIONALITÀ, CONDIZIONE SOCIALE E
> > >> IDEOLOGIA POLITICA E NEL PIÙ RIGOROSO RISPETTO DELLA LORO DIGNITÀ;
> > >> DAVANTI A NOI NON VEDO QUESTO SCRUPOLO SE NON CON ALTRE LEGGI COMPLETAMENTE
> DIVERGENTI E SIMILI AL MERCATO QUINDI SI DOVREBBERO ABORRIRE SIMILE SCELTE E NON CONDIVIDERLE .
> > >>
> > >> *DI AFFIDARE LA NOSTRA REPUTAZIONE* ESCLUSIVAMENTE ALLE NOSTRE CAPACITÀ
> > >> PROFESSIONALI E ALLE DOTI MORALI DI CUI SAPREMO DARE PROVA E DI EVITARE,, OGNI ATTO E
> > >> COMPORTAMENTO CHE POSSANO LEDERE IL PRESTIGIO, LA DIGNITÀ E IL DECORO
> > >> DELLA PROFESSIONE FARMACEUTICA.
>
> LO GIURO. QUESTO E’ E DOVREBBE ESSERE ANCORA IL GIURAMENTO DEL FARAMACISTA..DEI VERI FARAMCISTI..E CHI INVECE SE NE FA’
> BEFFA …LA NOSTRA FEDERAZIONE FOFI
> ABBIA IL CORAGGIO DI DELINEARE FINALMENTE I LIMITI ED I CONFINI CHE TROPPI QUALUNQUISTI HANNO LORO STESSI CREATO AL DI FUORI DELLA CATEGORIA.
E QUINDI STIANO AL DI FUORI.LO VOGLIONO..ESISTERE CON LE REGOLE DI MERCATO…E QUINDI..HANNO GIA’ OTTENUTO.CIO’ CHE SI POTEVA CONCEDERE E ANCHE DI PIU’…..PER GDO-COOP- E ANCHE PER CHIUNQUE OGNI FARMACO PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE…..CHE MOTIVI CI SONO QUINDI DI DIBATTERE SU TEMI CHE NON CI COMPETONO E CHE QUINDI NON COMPETONO AGLI OBBLIGHI DI FARAMCIA…..LE LEGGI PER CHI NOPN VUOLE ESERCITARE DA FARMCISTA CI SONO GIA’…..PERCHE’ CREARE CAOS….INVECE CHEPIU’ ORDINE E COMPETENZA?…SIAMO OGNI TANTO SERI E NON SOLO ITALIOTI……………………..PUNTARE A CREARE NUOVO CAOS CON MILLE E UN CANALE…CI PARE…..VOLER CREARE ANARCHIA
ED INCOMPETENZA………………….SPERIMAO CHE I MINSTRI SIANO COMPETENTI PER CAPIRLO IN TEMPO UTILE.