3 miliardi di euro l’anno non sono bruscolini. La manovra economica, presentata con nonchalance dal nuovo premier Monti, è una gigantesca spada di Damocle sospesa sulle teste di tutte le farmacie italiane, non si può fingere il contario. Federfarma annuncia che se tutto sarà confermato, e la fascia C entrerà nei supermercati etc, ci saranno forme di protesta molto decise: serrate, discese in piazza e quanto sarà necessario ad evitare un’ingiustizia folle e discreta. Questo è uno degli atteggiamenti che danno più fastidio: far passare il tutto come normale. Si toglie alle farmacie un mercato da oltre tre miliardi annui, e e si fa sembrare la cosa come una piccola privazione. Annarosa Racca ha tuonato: ”I farmacisti italiani si riuniranno in assemblea a Roma il prossimo 7 dicembre, per verificare i contenuti del provvedimento anticrisi; qualora fosse confermata la libera vendita dei farmaci con ricetta medica nei corner dei supermercati, bazar, parafarmacie, pizzerie, e mercati rionali, siamo pronti a porre in atto le proteste piu’ forti, non escludendo la serrata, per spiegare a tutti di quale servizio si vuole privare i cittadini”. Per il presidente di Federfarma, inoltre, ”l’assistenza farmaceutica non c’entra nulla con lo sviluppo economico. Nessuno l’ha mai neppure teorizzato, tranne in Italia dove con il patrocinio di forti soggetti economici e di qualche politico interessato la ricetta medica esce dalla farmacia: primo caso al mondo”. Gli animi sono caldissimi, e molti oramai denunciano questo atteggiamento freddo e feroce che vorrebbe colpire, con la “scusa” del governo tecnico, le attività di farmacia. Federfarma a breve chiederà un incontro con il premier Monti e con il Ministro Balduzzi per proporre strade alternative a quello che viene considerato nell’ambiente delle farmacie una vera e propria immolazione.