La manovra “colpisce il servizio farmaceutico, introducendo la possibilita’ di distribuire i farmaci con ricetta medica anche fuori dalla farmacia. E’ una misura che non porta sviluppo, ma solo danni ai cittadini, indebolendo gravemente moltissime delle migliaia di farmacie che oggi assicurano l’assistenza nei comuni dove non c’e’ nessun presidio sanitario, ne’ tantomeno una rete commerciale; a meno che il governo Monti non intenda per sviluppo far ingoiare piu’ pillole ai cittadini italiani, con gioia e maggior profitto per la grande distribuzione organizzata”. E’ l’allarme lanciato da Federfarma che rinnova la richiesta di confronto con Palazzo Chigi e annuncia una campagna di ‘controinformazione’ nelle farmacie sulle misure ritenute motivo di degrado del servizio offerto ai cittadini.
Federfarma ricorda di aver “chiesto piu’ volte al governo di poter presentare una proposta organica di riforma della professione e del servizio farmaceutico che va esattamente nel senso dello sviluppo, con l’apertura di migliaia di nuove farmacie, con l’abolizione di tutte le restrizioni rimovibili, tenendo conto che si e’ nell’ambito di una concessione dello Stato all’esercizio di un pubblico servizio; ma purtroppo Monti non ci vuole neppure ascoltare”.
“Abbiamo anche provato inutilmente a spiegare che il servizio farmaceutico e’ l’unico servizio pubblico veramente privatizzato, come chiede l’Unione Europea. Senatore Monti e ministro della Salute Balduzzi: ascoltateci, convocateci”, e’ l’appello che arriva dalla nota in cui Federfarma ribadisce che “non si puo’ affidare la salute alle speculazioni del mercato”.
Dunque, “le farmacie, nell’interesse di tutti, saranno costrette nei prossimi giorni ad adottare misure per spiegare ai cittadini le ragioni del degrado che questo governo tecnico sta per produrre all’assistenza farmaceutica, non certo per ’salvare l’Italia’”.
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