Liberalizzare il sistema della vendita dei medicinali a Lucca significherà, in termini stretti, aprire i cancelli a undici nuove farmacie.
Lucca – Il provvedimento adottato dal Governo Monti porterà nel nostro comune quattro farmacie accanto alle 26 già esistenti, di cui cinque già in sovrannumero rispetto alla legge di riferimento che ne assegna una ogni 4mila abitanti per i comuni che ne hanno oltre 12mila. Altre quattro apriranno a Capannori, dove sono già 12. Una a Altopascio (fanno due insieme a quella già assegnata attraverso concorso), una a Montecarlo, una a Porcari. Dire che il servizio diventerà ancora più capillare è dire poco. La domanda è se il mercato è così generoso da poterle assorbire e da garantire lavoro a tutti quanti spensieratamente. A rispondere con la chiarezza di sempre è il presidente dell’associazione dei titolari di farmacia dottor Luciano Sodini che preferisce passare attraverso un esempio esplicativo. «Ho una farmacia con sei dipendenti. Se me ne aprirà un’altra vicino con tutta probabilità sarò costretto a ridimensionare la struttura, a mettere a casa qualcuno. I clienti sono quel numero, e non è che chiedono più medicine perché ci sono più farmacie. Poi questi miei dipendenti potrebbero a loro volta trovare lavoro in una nuova farmacia o aprirne una loro stessi. Ma il numero degli operatori, e quindi le opportunità di occupazione, restano quelle». E poi un’altra riflessione non da poco: per partire non basta mezzo milione di euro, a cui si devono aggiungere le spese per il personale. I titolari di farmacia non sono contrari per preconcetto e lo spiegheranno anche nell’incontro che si terrà questa mattina all’Agorà in piazza dei Servi alle 11 tra tutti i professionisti toccati dal provvedimento Monti. Quindi non alzeranno nessun tipo di sbarramento a una rivoluzione che però si presenta a doppia faccia. «Chi ha una farmacia a Giuncugnano e quindi fa un servizio di particolare utilità nei paesi con maggiori difficoltà di vie di comunicazione, con margini di guadagno più esigui proprio per il minor flusso di utenti, sarà invogliato a lasciare e tentare la strada del concorso per trasferirsi, ad esempio, a S.Anna. Il pericolo — mette sull’avviso Sodini — è dunque che i paesi collinari più scomodi restino scoperti quando già abbiamo Vergemoli, Molazzana e Fabbriche di Vallico completamente sguarniti perché il concorso va sempre deserto». Ma il pericolo concreto, secondo i farmacisti, è anche un altro. Quello di essere espropriati dai colossi multinazionali in attesa di fagocitare i piccoli commercianti storici. «La campagna mediatica che ci bombarda quasi quotidianamente, e ci addita come lobby di potere e quant’altro, non è un segnale da prendere alla leggera. Abbiamo notizia che gruppi con fatturati stellari come la Texaco siano pronti a sbarcare in Italia e assorbire le piccole attività come le nostre. Come? Niente di più semplice. Se le banche ci chiedessero d’un tratto di rientrare dei nostri scoperti, perché è chiaro che dobbiamo lavorare con anticipo di capitale, e non riusciamo, è chiaro che le multinazionali hanno gioco facile. E la prospettiva che anche il servizio farmaceutico italiano, fiore all’occhiello rispetto a quello europeo, diventi un pezzo per volta un grande franchising, è tutt’altro che remota».
12 risposte a “In arrivo undici farmacie nuove di zecca “Così apriamo la strada alle multinazionali””
Non capisco tutta questa preoccupazione per il mezzo milione di euro,caro dottore stia tranquillo non lo deve mica tirare fuori lei,poi se invece di una farmacia con sei dipendenti ve ne sono due von tre non penso che caschi il mondo.Il problema che siete ingordi dentro.Con immutata stima Cosimo.
Mentre lei pensa alle multinazionali la Comifar insieme all’ On.Santacchè si sono già organizzati a questa evenienza.Certo le farà male apprendere che propio una esponente del centrodestra le vuole fare le scarpe ma obtortocollo se ne dovrà fare una ragione.Con la stima di sempre Cosimo.
Sempre i soliti piagnoni ingordi e finti tonti….han paura che le vacche grasse siano finite e fanno come i nazisti…occhio al diverso (GDO), ci mangerá tutti!!! Ma allora spingete x liberalizzare ma solo x farmacisti, numero massimo di società di soli farmacisti…etc etc…così lo spauracchio passa….ah no dimenticavo, e i lauti guadagni?!? Beh quelli caro dottore prima o poi finiranno….
pero’ anche nazisti siamo diventati….per par condicio allora sarebbe giusto scrivere anche “comunisti” visto che i kulaki erano per il regime i “diversi”….ah, ma dimenticavo, la giustificazione alla mia riflessione è che il comunismo di Stalin e soci NON era il vero comunismo e quindi ho detto una minchiata….
Beh, ce ne sono altri che invece, per par condicio, direbbero che il fascismo non era il vero fascismo ma un ”socialismo” al servizio del popolo.
mi permetto una riflessione che penso sia la stessa tua: il riferimento al fascismo socialista è quello della prima ora, ossia il “sansepolcrismo” quindi secondo alcuni il fascismo regimi NON sarebbe il vero fascismo
sul nazismo qs distinzione cade
Guarda un po’ il ”populismo” dei movimenti…
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Fasci_di_combattimento.jpg
Secondo me , prima di gridare ”al lupo, al lupo” meglio verificare con il bando dove effettivamente si dovrebbero aprire le nuove sedi. Fa che questi servitori della salute pubblica abbiano preso un abbaglio e non si aprira’ alcuna farmacia accanto alla loro?
Non ho partecipato al concorso in Toscana e non ho tempo di verificare(lo facciano i colleghi che vi hanno partecipato) ma gia’ una affermazione mi lascia perplesso: …”porterà nel nostro comune quattro farmacie accanto alle 26 già esistenti, di cui cinque già in sovrannumero”…
“la prospettiva che anche il servizio farmaceutico italiano, fiore all’occhiello rispetto a quello europeo, diventi un pezzo per volta un grande franchising”
..intanto Rosario leninista stalinista (si si bla bla bla ..bandiera rossa la trionfera’) .. gridiamo “allo sciacallo”
”Sciacallo” e’ un termine che usate nel vostro gruppo di ”indiani”. Non usarlo piu’ rivolto a me, grande tatanka.
Questo titolare si dimentica che con Monti si era partiti dalla liberalizzazione della fascia C invece del mega concorso, evidentemente lui dimentica gli accordi presi dai vertici della categoria con il governo… Continuare sempre a guardare al proprio orticello in virtù del proprio profitto è l’unica realtà, sia che si chiami farmacista titolare che GDO.
Premetto che io sono assolutamente contrario alle lenzuolate di Bersani e a tutti i tentativi delle parafarmacie di diventare farmacie (fascia c,convenzione ecc)…ma non penserete mica di non mettere a mano a qualcosa per aprire un pò il mercato??
La liberalizzazione è partita dalla pianta organica e dalle sedi (invece che dal farmaco,giustamente a mio avviso) e quella è la direzione,non si torna più indietro….lamentarsi ora perchè ci sarà più concorrenza è assurdo,non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca!
Se si lavora bene il paziente non lascia il proprio farmacista di fiducia (come col medico,dentista,dermatologo,dietologo…tutto quello che concerne la salute)…quindi rimbocchiamoci le maniche e dimostriamo di saper fare il nostro lavoro,altrimenti non vedo perchè una farmacia non dovrebbe chiudere o fallire come tante altre attività..