Il nostro gruppo studi, composto dal Dott. Pasquale Sechi, dal Dott. Roberto Adrower e dal Presidente Ettore Lembo, ha calcolato una proiezione di quello che accadrebbe se la bozza di legge attualmente circolante dovesse essere convertita in Decreto.
Potenziamento del servizio di distribuzione farmaceutica e accesso alla titolarità delle Farmacie.
La “bozza” dell’articolo 11 del Decreto “salva Italia” senz’altro sconvolge il mondo della farmacia e del concetto di distribuzione farmaceutica e questo mi spinge a fare delle analisi squisitamente basate sui numeri in nostro possesso ed elaborati con l’attenzione necessaria e nell’assoluto rispetto delle informazioni derivate da fonti certe e non di parte. Come tali le propongo.
La fonte delle informazioni è il sito “I COMUNI ITALIANI” che risulta essere attualmente il più aggiornato e, pertanto, il più attendibile. Nel rispetto di quanto risulta scritto nell’art 11 comma 1, sono stati divisi gli 8092 Comuni italiani in due gruppi:
Primo gruppo. Comuni con popolazione superiore ai 9.000 abitanti.
Secondo gruppo. Comuni con popolazione inferiore ai 9.000 abitanti.
PRIMO GRUPPO
I comuni Italiani compresi in questo gruppo risultano essere 1372 e vanno da Roma con i suoi 2.761.477 fino a Vergiate (VA) con i suoi 9.014 abitanti.
La popolazione complessiva dei 1372 Comuni appartenenti a questo gruppo è di 43.275.024 abitanti, pari al 71,37% del totale della popolazione Italiana ( 60.626.506 abitanti).
Operano oggi in questo gruppo 9.670 Farmacie private, 1266 Farmacie Comunali per un totale di 10.936 farmacie. A queste di aggiungano i 129 dispensari farmaceutici aperti al pubblico.
SECONDO GRUPPO
I Comuni Italiani compresi in questo gruppo Risultano essere 6.720 e vanno Santhià (VC) con i suoi 8.994 abitanti e fino a Pedesina (SO) con i suoi 34 abitanti.
La popolazione complessiva dei 6.720 Comuni appartenenti al secondo gruppo è di 17.351.482 abitanti, pari al 28,63% del totale della popolazione italiana.
Operano oggi in questo gruppo 6.421 Farmacie private, 195 Farmacie Comunali per un totale di 6.616 Farmacie.
CHE COSA CAMBIA NEL MONDO DELLA FARMACIA?
Il comma 1 dell’art.11 del probabile decreto così recita:
“il numero delle autorizzazioni è stabilito in modo che vi sia una Farmacia ogni 3.000 abitanti. La popolazione eccedente, rispetto al parametro di cui al secondo comma, consente l’apertura di una ulteriore Farmacia, qualora sia superiore a 500 abitanti; nei Comuni fino a 9.000 abitanti, l’ulteriore Farmacia può essere autorizzata soltanto qualora la popolazione eccedente rispetto al parametro sia superiore a 1500 abitanti”.
Applichiamo pertanto quanto dettato dalla probabile nuova normativa e vediamo che succede:
PRIMO GRUPPO: COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE A 9.000 ABITANTI
Applicando il quorum di 3.000 abitanti per Farmacia, portando l’eccedenza di 501 all’unità superiore, si aprirebbero, in questa primo gruppo, ben 3.995 nuove farmacie. Di tali 3.995 nuove Farmacie ben 1.338 si aprirebbero nei Comuni con popolazione al di sopra 50.000 abitanti, pari quindi al 33,50%.
Si pensi che, in Città come Roma, il numero di Farmacie complessivamente diventerebbe di ben 921. Considerato che attualmente risultano aperte al pubblico 704 Farmacie, le nuove aperture sarebbero 217 (cfr. tabella 1 nella proiezione).
Con lo stesso criterio si aprirebbero 49 nuove farmacie a Palermo, 18 a Milano, 13 a Napoli. Sempre che nel frattempo, cioè nei mesi compresi da novembre 2011 e fino a oggi, non siano state aperte altre sedi a seguito di concorsi espletati.
SECONDO GRUPPO : COMUNI CON POPOLAZIONE INFERIORE A 9.000 ABITANTI
Sempre applicando lo stesso quorum di 3.000 abitanti per Farmacia, e portando l’eccedenza di 1501 all’unità superiore, in questo secondo gruppo si aprirebbero, in teoria, 2.039 nuove Farmacie.
E’ necessario, in questo gruppo, esprimersi in termini teorici in quanto, come sopra scritto, in questo gruppo sono presenti Comuni con soli 34 abitanti.
Secondo la mia esperienza di farmacista, nonché di presidente dell’Associazione dei Titolari di una piccola Provincia, Oristano, ritengo che il limite minimo di popolazione necessaria per evitare sofferenze gestionali sia quello di una popolazione superiore agli 800 abitanti.
Nel rispetto di questo limite le farmacie che potrebbero essere aperte diventano 1.127.
Il totale, quindi delle farmacie che potrebbero essere aperte, escludendo i comuni con popolazione al di sotto degli 800 abitanti, potrebbero essere 5.122 a fronte del numero teorico di 6034.
Si aprirebbero l’84% delle farmacie a concorso, nel rispetto, pertanto, della clausola che riguarda l’assegnazione di almeno l’80% delle sedi messe a concorso entro il 1° marzo 2013.
Il rispetto dell’80% delle aperture è piuttosto ristretto rispetto al numero fisiologico di possibili aperture soprattutto per il fatto che nel secondo gruppo i comuni con popolazione e al di sotto degli 800 abitanti risultano essere ben 1732. Il fatto che il tutto sia legato alla doppia azione dei Comuni, con la revisione straordinaria della pianta organica, quindi delle Regioni con il bando del concorso straordinario per soli titoli, penalizzerebbe le incolpevoli farmacie, con la minacciata liberalizzazione della fascia C.
Sarebbe pertanto opportuno rendere più cogenti e determinati gli interventi sui Comuni e sulle Regioni senza ricadute negative sulle farmacie.
Riteniamo però che il quorum portato ai 3000 abitanti per farmacia, in considerazione delle continue erosioni di fatturato subite, potrebbe portare il sistema al collasso in breve tempo.
Più congruo e condivisibile, pertanto, potrebbe essere assestare il quorum a 3500 abitanti per farmacia.
In tale modo si aprirebbero, sempre rispettando il parametro dei 9.000 abitanti e i conseguenti differenti calcoli dei residui ed escludendo i comuni con popolazione al di sotto degli 800 abitanti, 2921 nuove Farmacie. Tale numero è abbondantemente sufficiente a soddisfare tutti i partecipanti al concorso straordinario in quanto i titolari di farmacie rurali sussidiate, probabili vincitori di concorso, lascerebbero la loro sede che verrebbe pertanto assegnata in seconda battuta alle altre categorie dei partecipanti: i Farmacisti collaboratori. In tal modo si darebbe loro la possibilità di un percorso carrieristico fondamentale per la formazione professionale dei giovani (cfr. tabella 2 nella proiezione).
I dati in possesso riguardano tutti i comuni d’italia e consentono una analisi semplice e facilmente verificabile. Ripeto che i dati riguardanti la popolazione ed il numero di farmacie, attualmente aperte al pubblico, sono tratte dal sito ufficiale de “I Comuni Italiani”.
Tutte le altre elaborazioni sono state fatte dal sottoscritto.
Questa realzione è affidata al “Movimento Spontaneo dei Farmacisti Italiani” che ne tutela i diritti.
Scarica il documento relativo alla ricerca
Dott. Pasquale Sechi,
Presidente dell’Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Oristano.
Ettore Lembo,
Presidente M.S.F.I.