L’opinione di Pasquale Sechi

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I rappresentanti delle Parafarmacie ( quattro sigle differenti e 4 responsabili) tentano evidentemente di portare a casa tutto: quorum, concorso con percorso privilegiato, fascia C con ricetta ed ora anche abolizione di pianta organica. In tal modo, vincendo il concorso e scegliendo il Comune dove operano,attualmente, con le loro Pararmacie, di fatto si limiterebbero a modificare l’insegna. Otterrebbero così l’enorme vantaggio di conservare la sede nel luogo dove avevano scelto di operare con le parafarmacie: Ovviamente sono i punti più redditizi della Città. Il concetto di lasciare al Comune la determinazione della tutela del servizio sarebbe pertanto predeterminata dall’esistenza della parafarmacia, ora farmacia. Qualora però, in quel determinato Comune, con il concorso straordinario, fosse prevista l’apertura di una sola farmacia potrebbe costringere il Comune stesso ad una rivisitazione (non più pianta organica) della distribuzione di tutte le farmacie. Il fatto che la delegazione rappresentative delle parafarmacie abbia chiesto TUTTO li espone però a tante apparenti contraddizioni: vedi per esempio l’uscita della ricetta dalla farmacia che non sarebbe di convenienza della ex parafarmacia privata. Potrebbe esserlo per “altre strutture alternative” forse scarsamente interessate alla trasformazione della parafarmacia in farmacia ma fortemente motivate a rinforzare la reste delle parafarmacie inserite in altri contesti dove il farmacista da attore responsabile sarebbe trasformato semplicemente in un “portacaduceo”. Mi domando infine se, veramente sia possibile trascurare ed appiattire le giuste aspettative dei tanti farmacisti titolari e e non titolari rurali, insieme a tutti gli altri NON TITOLARI che a volte hanno operato in sedi assolutamente disagiate e che da anni, in silenzio e nel rispetto di tutte le norme vigenti, attendono anche loro e con i diritti determinati dall’anzianità di servizio e dalla esperienza maturata. Sono certo che la legge avrà rispetto per tutti gli attori perché non intendo pensare che esistano fra di noi i figli di un Dio minore.

Dott. Pasquale Sechi
Presidente Federfarma Oristano

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