Conasfa, appello per valorizzare la professionalità

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L’abbassamento del quorum, la realizzazione di concorsi rapidi per l’assegnazione delle sedi di nuova istituzione, la fine della possibilità di vendere o ereditare una farmacia sono elementi fondamentali perché si cominci a ripensare il sistema farmaceutico come un servizio orientato maggiormente all’interesse collettivo e perché i laureati in farmacia, acquisite le necessarie competenze attraverso il lavoro e lo studio, possano ottenere un avanzamento professionale. A dirlo il Conasfa, la federazione associazioni farmacisti non titolari, che interviene mentre il Dl liberalizzazioni è allo studio del Senato e spiega: «Destano perplessità le affermazioni secondo le quali i concorsi dovrebbero essere espletati solo per titoli perché alcune categorie in età più avanzata avrebbero difficoltà a studiare i quiz. In un mondo che cambia velocemente viene da chiedersi se chi ha difficoltà ad affrontare i quiz sia la persona giusta per garantire al cittadino un servizio adeguato ai tempi». Allo stesso modo, continua la nota «appaiono deboli le motivazioni di chi chiede un innalzamento del quorum affermando che effettuare le ispezioni in così tante farmacie sarebbe troppo oneroso per le Asl. Si ricorda che tutte le farmacie ogni anno pagano una tassa d’ispezione che eventualmente potrebbe essere aumentata». D’altra parte, è la riflessione del Conasfa, «le nuove generazioni di professionisti hanno ben chiara la vocazione al servizio al cittadino che deve essere certamente adeguatamente retribuita se non altro per la grande responsabilità che la professione di farmacista comporta ma che non necessariamente deve portare a guadagni oggi decisamente incompatibili con il sistema economico del nostro paese».

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