Io, il Pci, Bersani e la moglie farmacista. Perchè le proposte Pd sulle farmacie sono sbagliate

0
1286

“Anche se tra me e il leader del Pd vi sono molte, anche curiose, similitudini, non condivido affatto gli emendamenti proposti al decreto liberalizzazioni nella parte riguardante le farmacie”. Un commento del professor Ettore Jorio, dell’Università di Calabria.

Ho appena letto le proposte prioritarie del PD in tema di liberalizzazioni, già formalizzate in emendamenti al decreto Cresci-Italia approvato dal Governo il 24 gennaio scorso, soffermandomi soprattutto sul tema delle farmacie.
Leggendo le sei ipotesi di modifica si arguisce che esse rappresentano il segno della guerra ideologica che il leader del PD, Pierluigi Bersani, ha deciso di scatenare, da tempo, al sistema farmacia. Ciononostante che esso esprima il livello essenziale di assistenza che meglio soddisfa gli italiani.
Francamente, è difficile capirne i motivi, anche perché non affatto condivisi neppure all’interno del suo partito, che sembra sopportarne gli imperativi, peraltro pubblicamente sostenuti senza una plausibile causa se non quella di “abbattere i privilegi” economici. Se così è riempiamo il territorio di farmacie pubbliche, garanti di occupazione diffusa e di ricchezze prodotte da destinare a servizi alla collettività!
Quali sono le spinte che motivano una siffatta crociata? Proviamo preliminarmente a fare una analisi. Un articolo apparso sul Corsera ne attribuiva la causa a fatti che poco c’entrano con le ideologie e con la politica in senso generale. Maria Teresa Meli, riprendendo un articolo apparso su Europa a firma G. Del Vecchio, titola “Nel PD dubbi su Bersani “parafarmacista”: aiuta coop?”. A ben vedere, sono in molti a dubitare sulla crociata portata avanti dallo stesso, persino nel suo partito.Esse riguardano, da una parte, l’impegno del nostro a sostenere sfacciatamente gli interessi economici delle Coop e, dall’altra, una ragione affettiva. Quanto a quest’ultima ho il dovere di spiegarmi meglio e di farlo fino in fondo. Con Bersani ho tre cose in comune, che si contrappongono ad una sostanziale differenza. Entrambi del 1951. Entrambi provenienti dal PCI. Entrambi coniugati con due farmaciste. La differenza: mia moglie è stata vincitrice di una sede farmaceutica in un concorso pubblico, per titoli ed esami; sua moglie non c’è mai riuscita.

Tutto questo non giustificherebbe ad entrambi di sostenere gli interessi più vicini. Sarebbe un assurdo farlo e non lo è. Bersani si pone a paladino di un “principio”; io di un altro. Vediamo di desumerli da un ragionamento.
Le spinte del PD, proprio perché promosse da un grande partito del centrosinistra, non risultano granché comprensibili, atteso che non appare affatto giustificato che esso possa porsi in contrapposizione alla natura concessoria di un servizio pubblico, qual è quello di somministrazione del farmaco. Lo Stato (oggi la Regione) ne é l’assoluto titolare e ne trasferisce l’esercizio ai concessionari privati, allorquando rinuncia a farlo direttamente attraverso i Comuni.

Ma veniamo al contenuto delle proposte.
La prima riguarda la completa liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C, estesa anche a quelli veterinari. Anche qui la sinistra ha le idee confuse, si pone infatti esclusivamente al servizio del sistema delle parafarmacie, forse per utilizzarlo strumentalmente a mo’ di cavallo di Troia in favore della GDO. Quanto a quest’ultima aspettativa, il PD dimostra tutta la sua debolezza. Dimostra infatti di volere conseguire due scopi che sono l’esatto contrario di ciò che dovrebbe. Prioritariamente si pone a paladino della ricostituzione di ciò che le liberalizzazioni dovrebbero invece separare.
Mi riferisco agli interessi tipici del produttore direttamente connessi con la commercializzazione dei prodotti medesimi. Un po’ quello che si contesta ai petrolieri, di essere anche proprietari dei distributori, condizionando così il prezzo all’utenza e il mercato. Ciò accadrebbe, per esempio, nel caso dei farmaci generici con produzione a marchio cui è fortemente interessata la GDO, sì da venderli nei suoi corner, diffusi ovunque. Un privilegio, questo, che ne lascia presumere un altro: quello di arrivare (in un verosimile ipotetico altro round parlamentare) a rendere la proprietà della farmacia così libera da metterla in mano del grande capitale, anche di quello malavitoso.

 

La seconda afferisce la conferma del quorum dei 3.000 abitanti e l’istituzione di un termine ai Comuni di 60 gg. per individuare il numero e le zone ove aprire i nuovi esercizi farmaceutici. Anche qui due rilievi: a) persevera nell’errore di ridurre eccessivamente il quorum, mettendo così a rischio la tutela della salute del territorio. Ciò in quanto renderà precario l’equilibrio costi/ricavi, già in pericolo per lo sconto al SSN, per la vendita per conto e per gli intessi sopportati per i ritardi di pagamento; b) dimostra di conoscere ben poco le procedure di formazione della pianta organica e quelle propedeutiche a perfezionare ed espletare le attività concorsuali pubbliche. Insomma il solito distacco tra ciò che si dice e ciò che si fa a discapito del buon funzionamento della PA.

A tale proposito propone la semplificazione delle procedure disponendo però l’esatto contrario: tre graduatorie diverse suddivise per farmacisti rurali, farmacisti non titolari e farmacisti operanti presso le parafarmacie. E della Costituzione che ne facciamo? Liberalizziamo anche i suoi principi?
Con la quinta il PD supera se stesso in termini di incostituzionalità. Propone la soppressione delle disposizioni vigenti sulla ereditarietà della farmacia a familiari non farmacisti. Lo fa anche in riferimento al contesto di quanto residuerebbe dal vigente disciplinato, creando delle palesi differenze, “apprezzabili” (!) costituzionalmente, tra la società speziale che non decede (tutt’al più si estingue) e il farmacista persona fisica.
L’ultima, ovverosia l’obbligo di rinuncia alla direzione della farmacia privata da parte degli ultra 67enni, è cosa accettabile, salva la recondita voglia (anche qui incostituzionale) forse di impedire anche il trasferimento inter vivos?

Prof. Ettore Jorio
Docente di diritto sanitario Università della Calabria

Leggi la replica di Fabio Romiti (Mnlf)

1 COMMENT

  1. Condivido e sottoscrivo quanto dice, con grande chiarezza, il Prof. Jorio, al quale rivolgo il mio apprezzamento anche per alcuni articoli, pubblicati su “il Sole 24 0re” qualche tempo fa. Mi
    auguro che la sua autorevole analisi contribuisca a smascherare, soprattutto in seno all’elettorato di sinistra e alle componenti del PD non asservite ai potentati economici, il reale disegno di Bersani che, ispirato dal principio del “divide et impera”, mira a dividere la categoria per consegnarla ai suoi mandanti.
    dott. Stefano Italiano (segr. Federfarma BN)

  2. Ho letto l’articolo di Jorio che leggo spesso e devo dire che la sua analisi mi ha convinto. Noi titolari di parafarmacia siamo in effetti usati come il leprotto nelle gare di cani per lanciare il vero business delle Coop. Meglio tanti concorsi ove vincono i migliori oppure liberalizzare tutto.Davvero simpatica la storiella delle mogli. Brava quela di Jorio
    saluti e aspetto il prossimo articolo

  3. Bello, bello, bello e aggressivo al punto giusto. Le ragioni che sottoliena l’autore (bravo) sono condivisibili. IO da simpatizzante PD non voterò mai questo partito e come me tanti. Dov’è finita la politica con Berlusconi e Bersani.
    grazie

  4. Seguo il sito consigliatomi dal mio fidanzato anch’egli farmacista devo dire che l’ho trovato interessante. Molto interessante e simpatico questo articolo del prof. Iorio che ha proprio ragione tutti sanno e dicono che quella di Bersani è una fissa familiare ma nessuno lo ha scritto. Allo stesso modo dei grandi interessi delel coop. Bisogna attaccare non subire difendendo, così si perde la guerra

  5. caro dott.italiano concordo con lei sulle teorie di Bersani,ma la categoria non vuole dividerla solo Bersani……sono un farmacista di 47 anni disoccupato dal 20 giugno 2011 dopo 20 anni di professione quindi conosco bene la realta’ Farmacia…la categoria la dividono i titolari che assumono magazzinieri per fargli fare i farmacisti e poi dicono che la somministrazione dei farmaci deve essere riservato ai laureati in farmacia (il costo del lavoro e’ minore),titolari che sfruttano i collaboratori laureati,titolari che svendono la professionalita’ (ha visto la trasmissione delle iene)……….caro dott italiano potrei ancora continuare ma non vorrei annoiare.Il sistema Farmacia va cambiato adesso,dopo decenni di chiusura e impunita’ commerciale la casta deve essere abolita….a voi sfugge il significato di liberta’ d’impresa e concorrenza.

  6. Caro Claudio, comprendo la tua amarezza e so che esistono colleghi ormai orfani di ogni professionalità. Il fatto che alcuni siano spinti solo da logiche mercantili,però, deve spingerci proprio a lottare perchè si vada nella direzione della tutela della valorizzazione della professione di farmacista. Non mi sembra che le sigle sindacali Anpi e Mnlf, complice anche una feroce campagna denigratoria nei confronti dei colleghi titolari di farmacia, stiano facendo questo. Non parliamo poi delle proposte del segretario Bersani che sembra avere, come primo punto della sua agenda politica, l’ammodernamento , dice lui, la distruzione, sembra a me, della Farmacia Italiana.
    Stefano Italiano

  7. ….Bersani è un politico che come tale fa di mestiere il venduto al miglior offerente nel caso alle COOP .. ma quanto ti anno dato EEHH QUANTO BERSY .. insieme al compagnuccio di merende Catricalà AVETE TRASFORMATO IL FARMACO IN MERCE DI CONSUMO DA TRE X DUE .. disgustosi prezzolati incompetenti venduti .. in una parola POLITICI STUPRATORI DELLA SOCIATA’ CIVILE !!!!

  8. ….Bersani è un politico che come tale fa di mestiere il venduto al miglior offerente nel caso alle COOP .. ma quanto ti anno dato EEHH QUANTO BERSY .. insieme al compagnuccio di merende Catricalà AVETE TRASFORMATO IL FARMACO IN MERCE DI CONSUMO DA TRE X DUE .. disgustosi prezzolati incompetenti venduti .. in una parola POLITICI STUPRATORI DELLA SOCIATA’ CIVILE !!!!

  9. Una riforma inutile , se non deleteria. Questi titolari poi sempre a lamentarsi ed a piagnucolare quando sono una categoria d’oro , e l’oro l’hanno fatto sulle spalle di dipendenti sottopagati e stuprati della loro dignità. Sistema degno delle migliori tirannie feudali.

  10. …fra poco andrai a raccogliere pomodori, messo in mobilità dalla coop di turno che ti avra’ assunto a progetto dopo che la tua piccola pulciosa parfamabottega sarà stata fagocitata dalla catena di turno

  11. MNLF è una cluster di schizoidi che in parte x peloso interesse per una seppur minima botteguccia tutta propria fa gli interessi del mercato GDO e delle grandi multinazionali .. una sorta di inconsapevole (??!??) CAVALLO DI TROIA (!!!!!!) x i poteri forti che cercano la speculazione ultima possibile sull’ultimo bene di mercato “SPECULABILE” .. il FARMACO ….. CRIMINALI PREZZOLATI MIOPI DEGENERATI & DEGENERANTI !!!!!!!!!

  12. Esimio Prof. Ettore Jorio Docente di diritto sanitario Università della Calabria, il Parlamento è pieno di deputati titolari di farmacia, i corner della GDO sono in tutto 300 contro le quasi 3800 parafarmacie in Italia dove sono presenti farmacisti che non hanno i soldi per comprarsi la compiacenza del Parlamento e dei media.

  13. Interessante considerazione: perchè non riservare la facoltà di farmacia ai figli di farmacisti titolari? Perchè i farmacisti che lavorano in Italia prendono un terzo rispetto a molti colleghi europei. E perchè in Germania e in Inghilterra chiunque può aprire una farmacia se dotato di una laurea in farmacia e la media è pressapoco uguale a quella italiana? L’aspetto più divertente è che quando chi sbraita di “caduta del sistema sociale” si è più volte opposto alle macchinette che controllano le ricette.

  14. SARETE “FARMACISTI” DA PATATE FRITTE & TAVOR .. CHE SCHIFO!!! .. FONTE FEDERFARMA Edicola 08/05/2012 16.06.01
    Salute: da aspirina a nutella, arrivano 86 nuovi “city store”
    Un ‘city store’ aperto h24, per soddisfare esigenze di salute e benessere in senso lato: dai prodotti parafarmaceutici alla Nutella, dagli integratori alla pasta, dalle creme doposole fino al giornale appena uscito dalla tipografia. Il nuovo modello di esercizio ha inaugurato il primo negozio nei giorni scorsi a Roma (“Essere Benessere” e’ il nome), ma il ‘Concept Store’ messo in piedi dal gruppo che fa a capo a Danilo Salsi (che gestisce catene di parafarmacie) e che ha rilevato l’intera catena dei negozi Blockbuster prevede 86 aperture da qui al 15 luglio su tutto il territorio nazionale, per un investimento pari a 40 milioni di euro e l’assunzione di 500 persone, 300 farmacisti e 200 ex dipendenti blockbuster. Di base i nuovi ‘city store’ venderanno i prodotti tipici delle parafarmacie, accompagnati pero’ da una selezioni di prodotti alimentari piu’ venduti, dal caffe’ alla pasta, e con un’attenzione particolare verso le confezioni piu’ piccole (ad esempio un quarto di litro di latte) per evitare, in tempi di crisi, inutili sprechi. (ANSA).

  15. Voi titolari perdere l’unica cosa che v’interessa cioè i soldi, il monopolio e il privilegio a trasmettere una concessione statale per via dinastica. Poveri pagliacci da quattro soldi. Vi ricordate del diritto alla salute solo quando tocca i vostri interessi.

  16. Per non parlare delle parafarmacie gestite dei figli di titolari di farmacia che dispensano anche farmaci di fascia c e a forniti dal padre. Di questo però qualcuno preferisce non parlare.

  17. Federfarma avrebbe dovuto semplicemente aumentare gli stipendi ai dipendenti secondo la media europea e concedere la fascia C alle parafarmacie solo di titolarietà dei farmacisti laureati. Avrebbe perso solo poche centinaia di euro. Ora perderanno anche il resto.

  18. Agostino del Vecchio sei il primo dei pagliacci d’Italia, fai il gioco di poteri forti di cui nn conosci nemmeno il volto! SALAME da BAR .. ti ricordi del Barolo chinato e degli Elisir .. grazie a TE e Co da ora daremo anche il bigFARMAburger ;-)!

  19. Ad Agostino & Co nn interessano i soldi sono socialnoglobal comunisti loro, lavorano e delirano x il bene comune .. MENTRE BOOTS LECLERC & COOP si FREGANO LE MANI PER TANTO LAVORO RISPARMIATIO .. a quando il tuo primo co co co in GDO ??!? …ci sarebbe da ridere se nn fosse una tragedia vedere i no global-pacfisti-anticonsumisti combattere x gli interessi delle catene .. oltre che sciocchi ed economicamente impreparati siete il braccio violento dello stesso mostro che ideologicamente pretendereste di combattere. DEFINITEVI DA SOLI !!!

  20. .. SIETE VOI GLI ASSETAT DI SCATOLETTE!! .. vuoi la morfina da gestire ?!? prenditi tutto ma anche gli ONERI e nn solo GLI UTILI CHE TANTO PERSEGUITE(!!!) NEL CERCARE DI DETRONIZZARE UN SISTEMA (CON TANTE PECCHE CERTO ma uno dei pochi) CHE FUNZIONA!!! .. TU SEI QUELLO CHE VUOLE FARE I SOLDI A SCAPITO DELL’EFFICENZA e dalla veemenza e violenza delle vs pretese, si capisce bene il MERO CONFLITTO SOCIALE CHE VI ATTANAGLIA: “VOGLIAMO ANCHE NOI UNA FETTA DELLA TORTA ED A QUALSIASI (!!!!) COSTO .. BRAVI MNLF PROPRIO BRAVI .. i futuri dipendenti delle coop che faranno etica & cambieranno l’Italia HA HA HA sareste patetici se nn foste socialmente abberrati & aberranti = PERICOLOSI!!!

    Continua a leggere su http://quellichelafarmacia.com/2559/io-il-pci-bersani-e-la-moglie-farmacista-perche-le-proposte-pd-sulle-farmacie-sono-sbagliate/#comment-621
    Copyright © Quellichelafarmacia

  21. A Nadooo :-@ ..e se provassi a svergognare chi davvero(!) se lo merita, magari recupereresti uno straccio di dignità.
    X gli omologhi: laurea e lezioncine a memoria ne hanno prodotti di parassiti titolati! Se aveste seguito con curiosità e capito(!) oltre ad apprendere sterilmente, oggi sareste Dottori e nn .. commessi sottopagati (il più delle volte giustamente). Cambia mestiere dai!

    • Io gli auguro di aprirsi una farmacia invece, così puo’ fare il Para-cubo (con lettera maiuscola) come il sign.Andrea. Scommetto che i ”rari” commessi sottopagati….”INGIUSTAMENTE”, lavorano, manco a farlo a posta, proprio da lui…he,he,he..che sfortuna essere mosche bianche(con camice)!

      • …. nn ho commessi leninista da negozio e se vuoi ti insegno cosa è un farmacista etico…. xchè esiste!!! … e si può fare!!!!… al contrario di essere “dottori” e spacciare solo pacottiglia da banco distraendo il paziente da terapie serie solo x tirare avanti una insulsa bottega della salute che ti riempia la pancia

  22. Se è vero che non serve liberalizzare la vendita dei farmaci senza ricetta (la vendita, non la produzione), qualcuno mi spieghi come mai in Inghilterra una scatola di aspirina costa 40 centesimi…

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here