Ce ne saranno di più. Non quante ne avrebbe voluto il governo, ovvero una farmacia ogni tremila abitanti. Così giusto per tentare di avvicinarci a Paesi come la Spagna che ne ha una ogni duemila abitanti, o la vicina Francia dove il rapporto è una farmacia ogni 2.800 abitanti. Alla fine Monti dovrà accontentarsi di un quorum diverso (attualmente è una farmacia ogni 4-5.000 abitanti a seconda della grandezza del centro), ma in ogni caso, anche se la battaglia è stata vinta solo a metà, entro due anni in Italia ci saranno più farmacie a presidiare il territorio. Per i cittadini è un vantaggio, ma non è certamente l’unico che il vento delle liberalizzazioni porterà nel settore. Il provvedimento, infatti, prevede anche turni e orari liberi, sconti, ricette con l’indicazione anche del generico equivalente, possibilità per i neolaureati di associarsi per concorrere con maggior punteggio alla gestione di una delle nuove farmacie che andranno a concorso.
Ed ecco che presto – se per caso vi dovesse servire urgentemente un farmaco in orario notturno – potrebbe non essere più necessario consultare come dei forsennati i vari siti web o addirittura girare per la città e i comuni limitrofi alla ricerca della farmacia aperta: il provvedimento stabilisce che c’è la possibilità di tenere aperte le farmacie «anche oltre gli orari ed i turni di apertura». Naturalmente non è detto che ci sia la corsa da parte dei farmacisti a stare aperti di notte. Ma almeno adesso la possibilità esiste.
Concorrenza vuol dire anche sconti: da quando è entrato in vigore il decreto le farmacie possono praticarli sui medicinali pagati direttamente dai cittadini. Quelli di fascia C (a carico del cittadino ma con obbligo di ricetta) in ogni caso continueremo a trovarli solo nelle farmacie. Per compensare i parafarmacisti di questa decisione, a loro dovrebbe essere riservata una quota delle nuove farmacie messe a concorso.
Per dare qualche chance ai giovani neolaureati di conquistare una fetta delle nuove farmacie, è stabilita la possibilità di concorrere per la gestione associata. In questo modo i giovani in possesso dei requisiti di legge possono sommare i titoli posseduti. In tale caso la titolarità della sede farmaceutica assegnata è condizionata nel tempo alla sua gestione associata da parte degli stessi vincitori su basi paritarie, fatta salvi i casi di morte prematura di uno dei soci o sopravvenuta incapacità.
Infine, viene ridotto da due anni a sei mesi il tempo concesso agli eredi del farmacista titolare o socio di società titolare di farmacia per vendere, rispettivamente, la farmacia o la quota di partecipazione alla società. La norma ha lo scopo di abbreviare il periodo in cui una farmacia privata può appartenere a persone prive dei requisiti professionali, in deroga alla disciplina generale.