L’Aisfa Salerno chiede al Governo di tutelare la professione anche in un contesto di liberalizzazione. Sì alla vendita dei farmaci con prescrizione nelle farmacie non convenzionate “ma sempre sotto la supervisione del farmacia”. Chiesta l’abolizione del sistema di ereditarietà.
“Non vogliamo che gli anni passati a studiare e i sacrifici fatti dalle nostre famiglie per mantenerci, non servano a nulla”. Per questo la sezione di Salerno dell’Associazione italiana studenti di Farmacia (Aisfa) ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio Mario Monti per chiedere che, all’interno del processo di liberalizzazione che sarà attuato con il decreto all’esame del Senato, sia difesa la professione del farmacista e quindi il futuro degli studenti in Farmacia.
Ecco il testo della lettera a firma del presidente dell’Aisfa Salerno, Luca Parisi.
Egregio Senatore Mario Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri,
in questi giorni, parlando con gli studenti della Facoltà di Farmacia presso l’Ateneo di Salerno, abbiamo affrontato il vostro disegno di legge sulla liberalizzazione dei farmaci e sulle nuove regole delle farmacie. Insieme, abbiamo condiviso un momento di crescita e analizzato articoli e pareri.
Dal dibattito avuto con gli studenti, è emerso un deficit sulla conoscenza del disegno di legge e della discussione di alcuni emendamenti. Abbiamo spiegato agli studenti come ci sia, da parte del Governo, l’impegno per una Sanità più efficiente e vicina al cittadino, attraverso la promozione di un nuovo patto per mettere in sicurezza il Sistema sanitario nazionale contrastando sprechi e inefficienze e salvaguardando al tempo stesso i servizi.
Leggendo, sempre in ambito di discussione alcuni articoli presi dal TIME, vediamo che per la commissione di Bruxelles, il sistema di distribuzione del farmaco da il “benvenuto” al provvedimento che aumenta il numero delle licenze dei farmacisti di circa il 12 per cento; sempre per gli analisti di Bruxelles, quindi, il decreto può aiutare ad abbattere i prezzi dei farmaci con vantaggi per le fasce più deboli della popolazione. L’Europa raccomanda comunque un ulteriore aumento delle licenze e si schiera per la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C, “che rimane significativamente ristretta”. E ancora: “Migliorando le condizioni delle para-farmacie e promuovendo la vendita dei farmaci generici si può ulteriormente aumentare la concorrenza”.
Però da studenti, il nostro reale problema si è incentrato in tre punti fondamentali:
1. LA DISTRIBUZIONE DEI FARMACI , ANCHE IN CONFEZIONE RIDOTTA, SENZA LA PRESENZA DEL FARMACISTA; la distribuzione dei farmaci, senza la figura professionale, è dannosa soprattutto per il cittadino; chi distribuisce il farmaco, saprebbe rispondere agli interrogativi di utilizzi del farmaco? Facciamo degli esempi: alla mamma che lo richieda se la tachipirina in dosaggio da adulto si può somministrare al suo bimbo di due settimane febbricitante? Oppure dissipare dubbi circa l’opportunità di assumere un farmaco insieme ad un altro; indicare, per esempio, quale sciroppo è indicato per la tosse grassa e quale per la tosse secca; oppure diranno mai al cliente che forse per i sintomi che mostra sarebbe meglio recarsi dal medico, il quale potrà prescrivergli un farmaco da acquistare in farmacia; in questi casi, andremmo incontro proprio a quella “mercificazione” del farmaco che tanto si voleva scongiurare. Tutto questo, sminuirebbe il nostro iter studentesco (anni di sacrifici a studiare molecole e principi attivi) e darebbe l’input alle grandi multinazionali, di poter creare una sorta di “supermercati del farmaco”.
2. ABOLIZIONE DELL’EREDITARIETA’ DELLE FARMACIE ASSEGNATE CON CONCORSO PUBBLICO PER TITOLI ED ESAMI; la maggior parte degli studenti di Farmacia Italiani, non è figlia di titolari, alcuni neolaureati sono costretti ad una sorte di, chiamiamolo, “SCHIAVISMO”, non solo lavorativo ma anche intellettuale. Si potrebbe proporre un decreto in cui, all’età pensionabile del titolare, la farmacia venga assegnata agli idonei del concorso pubblico; snellendo così le graduatorie e aprire ai laureati le porte al mondo del lavoro.
3. LA LIBERTA’ DI ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE; se si discute ancora sul quorum per l’apertura di nuove farmacie, perché non dare la possibilità a farmacie non convenzionate ( sempre però sotto la supervisione della figura professionale del Farmacista ) di poter distribuire il farmaco individuato da prescrizione medica?
Spero Onorevole Ministro, che accolga bene le nostre proposte, poiché ne va del nostro futuro. Non vogliamo che gli anni passati a studiare e i sacrifici fatti dalle nostre famiglie per mantenerci, non servano a nulla. Siamo speranzosi, che il vostro governo abbia un occhio di riguardo per tutti gli studenti italiani ( non solo di Farmacia !!!), affinché sia dato un giusto valore alla nostra capacità di crescita e alla nostra istruzione.
La ringrazio per l’attenzione dedicataci e auguriamo un buon lavoro a Voi e a tutti i Ministri dell’attuale Governo.
Luca Parisi
Presidente AISFA Salerno