Liberalizzazioni: il nuovo emendamento di Pd e Pdl

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Sono 17 i nuovi commi presentati dai due relatori di Pdl e Pd che vanno a sostituire completamente il testo del provvedimento che Mercoledì sarà in Senato. Analizzandolo attentamente, nei tratti salienti, si scoprono punti di estremo interesse.
Per l’articolo numero 1 i commi due e tre sono sostituiti dal seguente:
“Il numero delle autorizzazioni è stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 3.300 abitanti. La popolazione eccedente, rispetto al parametro di cui al secondo comma, consente l’apertura di un’ulteriore farmacia, qualora sia superiore al 50 per cento del parametro stesso.”

Questo comma è senza dubbio uno dei punti più importanti del nuovo emendamento. Proseguendo nella lettura salta agli occhi la sparizione del criterio dei 12.500 abitanti come limite per le parafarmacie. Sparisce anche la riserva per le parafarmacie nei concorsi, si garantiscono però punteggi uguali a tutti senza privilegi. La fascia C con ricetta rimane solo in farmacia, ma si liberalizzano i galenici senza ricetta e tutti i veterinari.

Un altro punto molto atteso è racchiuso nel punto 8:
“I turni e gli orari di farmacia stabiliti dalle autorità competenti in base alla vigente normativa non impediscono l’apertura della farmacia in orari diversi da quelli obbligatori. Le farmacie possono praticare sconti sui prezzi di tutti tipi di farmaci e prodotti venduti pagati direttamente dai clienti, dandone adeguata informazione alla clientela.”
Ed in ultimo, risulta molto importante anche il comma 17:
La direzione della farmacia privata, ai sensi dell’articolo 7 della legge 8Novembre 1991, n. 362 e dell’articolo 11 della legge n. 475 del 1968, può essere mantenuta fino al raggiungimento del requisito di età pensionabile da parte del farmacista iscritto all’albo professionale.
Il Coordinamento nazionale delle Parafarmacie ha prontamente dichiarato a mezzo stampa:
” Il risultato raggiunto ci vede soddisfatti e pertanto ringraziamo la decima commissione industria del Senato, con particolare riferimento al Presidente Cursi, ai relatori Vicari e Bubbico, insieme al sottosegretario Claudio De Vincenti. Adesso confidiamo nella responsabilita’ politica dei senatori affinche’ in sede di votazione del decreto non apportino modifiche al testo”.
Di tutt’altro parere, come è ovvio, è sembrata il presidente di Federfarma, Anna Rosa Racca: “Stiamo ancora valutando il testo ma certo quello che emerge dal provvedimento sulle liberalizzazioni fa prevalere una logica commerciale, e dunque non possiamo essere soddisfatti. Siamo molto preoccupati per la sostenibilità del sistema, è inutile negarlo perchè questo provvedimento rischia di mettere in forte crisi il sistema e non favorisce lo sviluppo del settore.  Noto che le parafarmacie sono state avvantaggiate da questo testo”.
Se il testo rimane quello presentato dai due relatori di PD e PDL, si calcola che le nuove farmacie potrebbero essere circa 4800 – 5000. Le polemiche non mancheranno, e si andrà al voto in Senato in un clima estremamente incandescente.

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