Per il presidente della Fofi il nuovo testo del decreto liberalizzazioni sulle farmacie rappresenta “un oggettivo indebolimento del servizio farmaceutico senza vantaggi per l’economia né risposte alla questione della sostenibilità economica delle parafarmacie rette dai singoli colleghi”.
“L’attuale versione del decreto non cambia sostanzialmente il quadro che si era delineato nelle scorse settimane”. Questo il commento del presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, al testo dell’articolo 11 uscito dalla Commissione Industria del Senato. “Individuavamo nelle misure di liberalizzazione un oggettivo indebolimento del servizio farmaceutico senza vantaggi per l’economia italiana, visto che siamo in presenza di un mercato in cui la domanda non può crescere in funzione dell’offerta, e confermiamo questo giudizio”, afferma Mandelli aggiungendo che, “allo stesso modo, il decreto non risolve nemmeno la questione della sostenibilità economica delle parafarmacie rette dai singoli colleghi. La Federazione ha sempre sostenuto che il servizio farmaceutico andasse ammodernato ma di questo non v‘è traccia”.
Il decreto, secondo la Fofi, prevede infatti “solo un forte aumento delle sedi ma senza nessuno degli interventi per lo sviluppo del servizio che la Federazione ha da tempo indicato: dispensazione dei farmaci innovativi in farmacia, riforma della remunerazione del farmacista, sviluppo dei nuovi servizi, integrazione nell’assistenza territoriale. “Insomma – sintetizza Mandelli – senza una riforma organica e condivisa che avrebbe, questa sì, aumentato l’occupazione e il servizio reso ai cittadini”.
Per la Fofi è emblematica, in questo senso, la liberalizzazione degli orari che, “di fatto, porterà alla scomparsa del servizio notturno, sostituendo un sistema che permetteva di individuare con certezza le farmacie aperte con un altro in cui il cittadino dovrà cercare volta per volta chi è aperto. Rimangono dunque intatte tutte le anomalie che negli ultimi anni hanno minato il servizio farmaceutico, dalla presenza di un secondo canale per la distribuzione del farmaco all’indiscriminato ricorso alla distribuzione diretta da parte di ASL e ospedali di tutti i farmaci innovativi. “Visto che l’Europa deve essere la stella polare delle riforme italiane – conclude il presidente della Fofi -, sarebbe il caso di considerare anche questo aspetto: il cittadino europeo trova in farmacia tutti i farmaci. Ci auguriamo che si voglia mettere mano anche a questi capitoli in un clima di confronto costruttivo con tutte le parti interessate”.