Le Iene colpiscono ancora: medici, farmacisti e corruzione

1
556

Ancora una volta le Iene alzano il tappeto al di sotto del quale si nasconde il marcio della farmacia italiana.Ne è passata di acqua sotto i ponti prima che tutto – o quasi – fosse portato al pettine.

Ovviamente questa è solo la punta di un iceberg. Diciamo che questa è la parte meno sporca della farmacia italiana.

Abbiamo più volte denunciato le irregolarità nel mondo della farmacia, dovevano arrivare le Iene per scoprire gli altarini?

Riportiamo uno stralcio di un precedente articolo pubblicato:

Disordine ed illegalità territoriale. L’Italia del 2011 è ricca di farmacisti che non sembrano essere a conoscenza dell’esistenza di un codice deontologico e le associazioni territoriali hanno il dovere di contrastare il malcostume dei colleghi che commettono le seguenti scorrettezze senza scrupoli:

  • dispensazione dei farmaci senza esigere ricetta medica;
  • anticipazione dei farmaci prescritti dal SSN per poi effettuarne il rimborso al paziente;
  • sconfezionamento di alcune categorie di prodotti, al fine di incentivarnelavendita, come accade per quelli per la disfunzione erettile e per gli animali domestici;
  • sconti su fascia C (equiparata de facto al più banale dei farmaci da banco);

Continua a leggere su FarmaciaVirtuale.it

1 COMMENT

  1. Ho visto ieri le Iene e purtroppo devo constatare che la qualità giornalistica e la palese faziosità con la quale è stato condotto il servizio è assolutamente da condannare e merita una doverosa precisazione.
    Tralascio il fatto (comunque non secondario) che mancava il contraddittorio di FederFarma, accusata pesantemente, ma vorrei soffermarmi sulla “prassi” (secondo il servizio) illegale di affittare a medici di base alcuni locali in dotazione o di proprietà della farmacia.
    Dico subito che non è reato, in quanto il comparaggio o le violazioni di cui nel servizio si è dato ampio spazio (ecco la faziosità) non sono riscontrabili nè verificabili.
    Se il farmacista vuole affittare dei locali a medici di base (che accettano e credetemi nella provincia di Napoli sono gli stessi medici ad andare nei locali del migliore offerente-farmacista), non si configura alcuna tipologia di reato, anzi…E’ un servizio ulteriore offerto al cittadino che in questo modo trova in poco meno di 100/200 m assistenza sanitaria gratuita e completamente rimborsata dallo Stato. Il cittadino è comunque libero di andare in qualsiasi altra farmacia (solo nel caso contrario è ipotizzabile il reato di comparaggio o truffa ai danni del SSN).
    Il farmacista quindi sfrutta SOLO ED ESCLUSIVAMENTE il criterio di vicinanza del servizio offerto dal medico di base per poter incrementare il numero di ricette. Questa tecnica NON E’ ASSOLUTAMENTE REATO e il servizio di ieri delle IENE è lesivo dell’immagine non solo dei medici ma soprattutto di tutte le farmacie italiane il cui servizio rimane in assoluto il più apprezzato e capillarmente diffuso su tutto il territorio italiano. Allora cosa dovrebbe fare lo Stato per scoraggiare questa “prassi” ?? Vietare la presenza del medico di base nel raggio di 500 m da una farmacia?? E per quale motivo ostacolare al cittadino la possibilità di trovare un servizio unico e omnicomprensivo in pochi metri?? Comprendete quindi quale faziosità del servizio “giornalistico” di ieri..
    Spero che FederFarma ricorra alle vie legali.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here