Sono 92 le farmacie che, con l’approvazione del decreto legge sulle liberalizzazioni, potrebbero aprire i battenti nella nostra provincia. Secondo le prime stime diffuse da Federfarma Brescia, in città il numero degli esercizi salirebbe da 53 a 59. Per un aumento totale che, sull’intero territorio, porterebbe il numero delle attività da 332 (tra cui 178 urbane, 57 rurali e 97 rurali sussidiarie) a quota 424.
Una prospettiva tracciata a poche ore dalla conferma delle modifiche sugli accordi che aprono ad un nuovo assetto organico per le farmacie di tutto il Paese. Gli aggiustamenti, approvati martedì al termine della Commissione Industria in Senato, ridisegnano quindi la pianta del servizio anche nei Comuni bresciani.
Un accordo destinato ad avere varie conseguenze. In primis, l’incremento del tetto di abitanti richiesto per l’apertura dei nuovi esercizi (concessa tramite concorso) salito a 3.300 unità rispetto alle 3.000 inizialmente indicate. L’abbassamento del quorum, fissato prima del Dl a 5.000 abitanti, porterà così all’apertura, su scala nazionale, di oltre 4.600 farmacie (dati Istat/Ministero della Salute).
Con il superamento del 50% sui 3.300 abitanti, scatterà poi la possibilità di aprire un’ulteriore farmacia. Altre novità riguardano invece le parafarmacie (anche nei comuni con meno di 12.500 abitanti), invece, sarà consentita la vendita di tutti i farmaci non compresi nella fascia C (a carico del paziente).
Federfarma esprime «amarezza per un provvedimento miope». Destinato a «scontentare il mondo delle farmacie, viste meramente come esercizio commerciale invece che come importante presidio di salute pubblica del Servizio sanitario nazionale».