Il ventesimo Congresso Europeo di Psichiatria, a Praga, ha visto Simon Kung con il suo gruppo di ricercatori della Mayo Clinic, dimostrare come la Prazosina abbia un’effetto benefico sullo stress post-traumatico. Secondo le ricerche del gruppo americano, la prazosina, normalmente utilizzata per il controllo della pressione, avrebbe un effetto migliorativo sulla qualità del sonno del paziente: le persone trattate con prazosina non hanno avuto incubi ne bruschi risvegli nel mezzo della notte; appena la somministrazione di prazosina veniva meno, gli incubi ricominciavano. L’ipotesi sostenuta dal gruppo di Kung è che il farmaco blocchi i recettori chimici della norepinefrina nel sistema nervoso centrale, evitando così un processo di iper-stimolazione. Le parole di Kung sono state molto chiare e sembrano preannunciare una rapido arrivo sul mercato: “Gli studi hanno dimostrato che il farmaco è stato ben tollerato e che può entrare rapidamente in commercio. Inoltre, a causa dei bassi effetti collaterali della prazosina riportati in questi studi, sembra logico estenderne l’uso anche ai casi di PST non dovuti a incubi”. Il successo sul mercato è garantito dal fatto che si stima che siano affetti da disturbi post-traumatici un numero di persone sempre crescente, stimato tra il 5 ed il 10 per cento della popolazione, e fa riferimento a varie categorie: vittime di incidenti stradali, vittime di violenze sessuali, veterani di guerra… Questo farmaco aiuterebbe a sedare i sintomi del problema vera e proprio, ma la lotta è apertissima nella ricerca della soluzione in grado di dare la guarigione completa da quello che sembra essere un problema che affligge ogni anno sempre più persone.