Direzione farmacia, aumentano confusione e interrogativi

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Sul tetto dei 65 anni per la direzione della farmacia la Camera dei deputati non sembra pensarla come il Senato: vale per tutti, non solo per società e sostituzioni. Questa almeno è l’impressione che si ricava a consultare la scheda di lettura elaborata dal Servizio studi di Montecitorio in vista dell’esame del decreto liberalizzazioni da parte di commissioni e aula. Si tratta, in sostanza, dello stesso tipo di relazione che l’analogo Servizio del Senato aveva redatto in vista del voto di un paio di settimane fa. Ma sul comma 17 dell’articolo 11, la sintesi preparata alla Camera propone una lettura del tutto differente rispetto a quella di Palazzo Madama: «Per favorire il ricambio generazionale del settore farmaceutico» recita la scheda «con disposizione introdotta al Senato, non è consentito al direttore di farmacia privata superare nell’esercizio professionale il limite del requisito di età pensionabile». A prima vista, si tratta di un’interpretazione decisamente più ampia di quella del Servizio studi del Senato, secondo il quale il comma scatterebbe soltanto per le farmacie gestite in forma societaria e per le sostituzioni.
Anche il parere dei tecnici della Camera, peraltro, evidenzia imperfezioni che anziché chiarire confondono ulteriormente. Una nota al testo, per esempio, ripete i rimandi alla 362/91 e alla 475/68 che già motivavano l’interpretazione del Senato. In più, nella scheda di Montecitorio spunta un accenno al prolungamento dell’età pensionabile fino a 70 anni che viene motivato con un riferimento (l’articolo 15-nonies del D.Lgs 502/92) completamente errato. Sul comma 17, quindi, restano aperti tutti gli interrogativi già emersi nei giorni scorsi ed ecco allora che diventa decisivo il parere del ministero della Salute, al quale Federfarma (oggi riunita in assemblea) avrebbe recapitato nelle ultime ore. Potrebbe essere l’ultima parola, perché le speranze di ritocchi al decreto nel passaggio alla Camera sono ormai ridotte al lumicino: rischiano di restare a bocca asciutta persino le banche (prese alla sprovvista dall’emendamento sui costi di commissione), le farmacie non si facciano illusioni. Resta sempre lo spazio per ordini del giorno e mozioni varie, ma quelle hanno lo stesso valore di un bond greco.

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