L’Istat accende lo scontro tra Assogenerici e Farmindustria

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L’istituto nazionale di statistica ha confermato in una nota, distribuita pochi giorni or sono, una sensibile diminuizione del prezzo dei farmaci. I dati raccolti dall’Istat e presentati alla stampa, si riferiscono solamente alla tanto discussa fascia C, periodo analizzato: Gennaio – Febbraio 2012. Alla serata ha partecipato anche il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi che ha confermato un decremento sui prezzi anche di fascia A: un incredibile -7,6 per cento. La cifra è però riferita ad un lasso di tempo ben maggiore: Febbraio 2011 – Febbraio 2012. Giorgio Foresti di Assogenerici interpreta questi dati: “L’impulso alla diminuzione dei prezzi è sempre stato generato dalla sana concorrenza dei medicinali generici, che, questi sì, hanno certamente fatto la loro parte negli ultimi 10 anni”. E continua accendendo alcune polemiche: “In questi anni il generico ha rappresentato il principale elemento moderatore della spesa, ma ancor di più lo spauracchio per indurre i produttori di farmaci branded, detentori ancora oggi dell’80% del mercato fuori brevetto, ad abbassare i loro prezzi al livello dei generici. Ben venga quindi la proposta del Presidente di Farmindustria di reinvestire in accesso e remunerazione dell’innovazione i risparmi derivanti dall’incremento dell’uso dei farmaci generici, ma smettiamo di boicottare in maniera costante ogni tentativo di liberalizzare il mercato farmaceutico che in tutto il mondo vede questo circolo virtuoso generici/innovazione perfettamente in funzione sin dagli anni ottanta”.  Massimo Scaccabarozzi di Farmindustria, raccoglie il guanto di sfida e fa sapere che la spesa farmaceutica italiana è tra le più basse (anche se non indica un termine di paragone). Scaccabarozzi spera che il pubblico capisca presto che il settore dell’industria farmaceutica non costituisce un problema, e si augura che i risparmi fatti vengano investiti in innovazione. Una nuova guerra all’orizzonte o solo una scaramuccia?

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