LIVE BLOG SUL VOTO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DEL GIORNO 22 MARZO 2012 (Curato da Giacomo Giannecchini)
19.40
Favorevoli 365
Contrari 61
La Camera approva.
Ore 19.39
Comincia la votazione finale.
Ore 19.37
Renato Brunetta, ex Ministro Pdl, si dice perplesso sul decreto perché sembra fatto di slogan, e non di vera politica. L’ex Ministro si dice preoccupato per un alone un po’ ipocrita che circonda il Governo Monti. Non sono liberalizzazioni ma “ri regolarizzazioni centralizzate”, questa l’accusa di Brunetta. Il Pdl nonostante tutto, voterà a favore.
Ore 19.26
Alberto Fluvi, del PD, attacca la Lega chiedendo polemicamente dove erano i leghisti mentre il paese si affossava. Poi dichiara, come già ampiamente saputo, che il PD voterà a favore del provvedimento. Il PD si dice però dispiaciuto che non si sia potuto fare di più per le politiche giovanili, e rivendica l’attività di liberalizzazione che l’allora Ministro Bersani portò avanti con forza. Fluvi, sottolinea che si poteva fare di più, ma riconosce che fare liberalizzazioni in Italia non è facile e che quindi ogni tentativo in quella direzione è da apprezzare. Fluvi riconosce a Monti di essere stato estremamente onesto, facendo vedere agli italiani la vera situazione dell’Italia, ed adoperandosi per risolvere la drammatica situazione che si era creata.
Ore 19.18
Gianluca Forcolin della Lega Nord porta avanti una forte polemica, con il Governo e con il Presidente della Camera; atteggiamento tenuto dalla Lega per tutto l’iter del decreto. Non ci si può dimenticare che più dell’ottanta per cento degli ordini del giorno sono stati proposti da rappresentanti della Lega. Secondo Forcolin, si colpiscono le realtà locali e la piccola imprenditoria, mentre le banche e il centralismo dello Stato prospereranno. Il riferimento al patto di stabilità, che ha occupato tanti interventi nella giornata, ritorna anche nella dichiarazione di voto di Forcolin, che coerentemente dichiara che la Lega Nord voterà contro il decreto.
Ore 19.07
Gianluca Galletti dell’Udc, rimarca l’appoggio che il partito ha dato al Governo Monti e vuole ridimensionare nel suo intervento le proprietà quasi magiche che si attribuiscono alle liberalizzazioni, ma seppur con qualche perplessità voteranno a favore con molta decisione.
Ore 18.51
Silvano Moffa di Popolo e Territorio, dopo aver dato la solidarietà al Ministro Fornero per i brutti episodi di ieri, si dice a favore del decreto. Benedetto Della Vedova di Futuro e Libertà si dice a favore del decreto, anche se lo riconosce come un semplice primo passo nelle liberalizzazioni: più una speranza che una certezza.
Ore 18.33
Linda Lanzillotta, del gruppo misto per Alleanza per l’Italia, si dice fortemente a favore. Aurelio Salvatore Misiti, gruppo misto per Grande sud, voterà a favore, con molti apprezzamenti sul decreto. Fabio Evangelisti rappresentante di Italia dei Valori comincia il suo intervento dicendosi contrario alla riforma del lavoro e alle nuove politiche attuate dal Ministro Fornero, critica fortemente anche il decreto liberalizzazioni, e annuncia che Italia dei Valori voterà contro.
Ore 18.19
Roberto Commercio, gruppo misto per il Movimento per le autonomie, voterà a favore. Mario Pepe, gruppo misto per i Repubblicani azionisti, voterà a favore, dicendosi a favore in nome di un’Italia nuova. Fabio Gava, gruppo misto per il PLI, voterà a favore.
Ore 18.12
Adolfo Russo del gruppo misto con Fare Italia proclama che voteranno a favore, dopo aver criticato molto il decreto dicendo che è poco efficace, troppo leggero.
Ore 18.07
Giorgio La Malfa del gruppo Misto Liberal Democratici, voterà a favore. Vittorio Belcastro del partito Noi per il partito del Sud Lega sud Ausonia, voterà contro.
Ore 18.03
Ripresa della seduta, sullo scranno rientra il Presidente della Camera Gianfranco Fini.
Ore 17.57
La seduta è sospesa. Tra qualche minuto, alla ripresa della seduta, ci saranno le intenzioni di voto.
Ore 17.45
La seduta sta sviluppando degli interventi liberi, dopo aver chiuso l’analisi degli ordini del giorno. Alle 18 ci sarà la diretta televisiva. Siamo oramai vicini al voto finale, complessivo, sul decreto.
Ore 17.32
Negli ultimi ordini del giorno emerge un argomento molto scottante, quello sulla riforma delle banche. L’aula si scalda.
Ore 17.20
Maurizio Lupi, vice Presidente della Camera, che ha esercitato il ruolo di Presidente questo pomeriggio, cerca di velocizzare le analisi degli ordini del giorno, ma si fatica. Mancano ancora oltre 15 emendamenti.
Ore 17.09
Art. 182. Il governo mantiene l’accoglimento come raccomandazione. Non si vota. Viene accettato l’accoglimento come raccomandazione.
La Camera,
premesso che:
l’articolo 11 del decreto-legge in esame conferisce alle regioni e alle province autonome la facoltà di bandire il concorso straordinario per soli titoli, entro sessanta giorni dall’invio dei dati comunali, per il conferimento delle nuove sedi o di quelle vacanti, dalla cui assegnazione sono esclusi i comuni, e di concludere il concorso e l’assegnazione delle sedi farmaceutiche entro un anno dall’entrata in vigore del presente decreto-legge;
per agevolare l’accesso di giovani farmacisti alla titolarità delle farmacie, al concorso straordinario sono ammessi esclusivamente i farmacisti, cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea, iscritti all’albo professionale non titolari di farmacia, titolari di farmacia rurale sussidiata, titolari di farmacia soprannumeraria, titolari di esercizio negli esercizi commerciali definiti parafarmacie ovvero corner dei centri commerciali;
altre condizioni per l’accesso al concorso straordinario riguardano il divieto per il candidato di concorrere in più di due regioni o province autonome e il limite di età inferiore a 65 anni alla data di scadenza del termine per la partecipazione al concorso prevista dal bando;
sono valutati, altresì, titoli preferenziali, l’età dei candidati e la scelta di forme associative di gestione della farmacia;
nello specifico, il comma 7 dell’articolo 11 precisa che ai concorsi per il conferimento di sedi farmaceutiche i farmacisti interessati, di età non superiore ai 40 anni (condizione non prevista nel decreto-legge originario), hanno la possibilità di sommare i titoli posseduti, per la titolarità delle gestioni associate delle farmacie; l’agevolazione è tuttavia condizionata al mantenimento della gestione su base paritaria, per dieci anni, fatta salva la premorienza o sopravvenuta incapacità;
rispetto al testo originario del decreto-legge, è stata eliminata la norma di espletare il concorso per titoli ed esami, prevedendo la facoltà di bandirlo per soli titoli, ed è stata data solo ai farmacisti di età non superiore ai 40 anni la possibilità di associarsi sommando i loro titoli e quindi i punteggi per partecipare al concorso;
tali disposizioni lederebbero i diritti costituzionali che rivendicano pari opportunità per tutti i cittadini italiani,
impegna il Governo
a valutare la possibilità di adottare ulteriori iniziative normative volte a modificare la normativa ripristinando il concorso per titoli ed esami, o comunque estendendo a tutti i farmacisti, e non solo a quelli di età inferiore ai 40 anni, la possibilità di concorrere alla gestione associata.
9/5025/182. D’Ippolito Vitale.
Ore 17.04
Il Governo si scusa per la fretta con cui ha chiesto il ritiro del 179, e fa una propostadi modifica dell’emendamento 179. Accordo raggiunto. La modifica non distrugge lo spirito dell’emendamento.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame abolisce le tariffe professionali e prevede l’istituzione di parametri, da parte del Ministro della giustizia, nel caso di liquidazione dei compensi professionali da parte di un organo giurisdizionale;
analogo problema si pone per i comuni e gli enti pubblici che debbono affidare i servizi professionali con procedure ad evidenza pubblica i quali devono predeterminare la soglia di valore di tali servizi sulla base di riferimenti e parametri, proprio al fine di favorire la concorrenza;
il provvedimento in esame inoltre abolisce il principio dell’equo compenso per i giovani professionisti tirocinanti senza prevedere un inquadramento con contratto di apprendistato,
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di adottare le misure opportune affinché siano garantite agli enti parametri di riferimento per la valutazione preventiva dei servizi professionali da affidare con gara, nonché misure adeguate, ai sensi dell’articolo 36 della Costituzione, finalizzate a garantire la corretta retribuzione, previo inquadramento del rapporto, dei giovani professionisti tirocinanti.
9/5025/179. Mantini.
Ore 16.57
Compromesso con il Governo della deputata De Pasquale a proposito dell’emendamento 176. La modifica prevede che l’emendamento si fermi a “potenziamento del servizio di distribuzione farmaceutica”
La Camera,
in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività
premesso che:
le disposizioni di cui all’articolo 11 rappresentano una, più volte, auspicata opportunità per favorire il potenziamento del servizio di distribuzione farmaceutica, attraverso l’apertura di nuove sedi farmaceutiche, tramite l’espletamento di un apposito concorso straordinario;
sinora, nel comparto della distribuzione farmaceutica, l’unica vera concorrenza al mondo dei farmacisti e delle farmacie private è stata svolta dal sistema delle farmacie pubbliche, che rappresentano il 10 per cento dei punti vendita sul totale nazionale degli esercizi in attività e nelle città in cui la presenza tra farmacie pubbliche e private è più bilanciata, la qualità del servizio è migliore;
tuttavia, il provvedimento in oggetto, sembra ritagliare un ruolo solo residuale a tali strutture pubbliche, escludendole dalla possibilità di partecipare all’assegnazione dei nuovi esercizi commerciali che si determineranno in virtù dei nuovi requisiti demografici e riconoscendo ai comuni la sola possibilità, certamente remota, di prelazione per i nuovi esercizi che si potranno aprire nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti civili a traffico internazionale, nelle stazioni marittime e nelle aree di servizio autostradali e nei centri commerciali,
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di assumere apposite iniziative volte a riconoscere il ruolo, la specificità e la storia delle farmacie pubbliche, nell’ambito del comparto della distribuzione farmaceutica, anche prevedendo la possibilità per tali strutture di partecipare alle procedure per l’assegnazione delle nuove licenze a parità di condizione con gli altri soggetti titolati.
9/5025/176. De Pasquale.
Ore 16.32
Votazione del 139 effettuata: La camera respinge.
Ore 16.30
Si va al voto sulla 139
La Camera,
premesso che:
con l’articolo 3 del decreto-legge non si tiene in considerazione che molte regioni in ottemperanza alla legge n. 326 del 2003 sono già dotate di una graduatoria unica regionale della durata di 4 anni, di farmacisti che hanno superato un concorso per titoli ed esami;
dallo stesso articolo 3 si è eliminata dalla procedura concorsuale l’esame;
all’articolo 4 della stessa legge si consente ai farmacisti esclusivamente al disotto dei 40 anni di potersi associare sommando i loro punteggi;
considerato che:
il validare le graduatorie esistenti al fine dell’assegnazione delle sedi farmaceutiche significherebbe opportunamente sfruttare una risorsa che già esiste e che soddisferebbe i criteri di efficienza, efficacia, ed economicità portando rapidamente alla assegnazione delle stesse sedi;
la prova concorsuale per esami, oltre a rappresentare una nota di merito nella scelta dei titolari che dovranno svolgere una professione dall’indubbia implicanza sanitaria e sociale, è indispensabile per velocizzare il completamento dell’iter concorsuale. L’esperienza dei recenti concorsi svolti in Piemonte, Toscana e Puglia, dimostrano che a fronte di 5.000-6.000 concorrenti iscritti, hanno superato la prova di esame (svoltasi in pochi giorni e dal risultato immediato grazie alla lettura ottica dei test) in 500-700 e che l’esame dei titoli di questi concorrenti ha richiesto mediamente 4-5 mesi. L’eliminazione della prova concorsuale, oltre a deprimere fortemente il concetto di meritocrazia, porterà ad un numero di iscrizioni per concorso enorme (anche 15.000-20.000 concorrenti per le regioni più grandi) e la valutazione dei titoli per tutti gli iscritti diventerà impossibile;
il sistema dei punteggi in vigore attualmente, e in parte modificato dal decreto-legge a favore solo dei titolari di esercizi di vicinato, fa si che un collaboratore di farmacia pur con 20 o 30 anni di lavoro possa raggiungere massimo 31,5 punti (22,5 punti per i primi 10 anni e 9,5 punti per i secondi 10 anni), e che altre figure professionali in questo momento al centro di tragiche ristrutturazioni aziendali come gli informatori scientifici del farmaco possano al massimo raggiungere 22,5 punti. L’articolo 4 pone quindi in essere una discriminazione nettissima a favore dei concorrenti più giovani che in associazione possono agevolmente superare questi limiti (bastano 2 giovanissimi collaboratori con solo 8 anni di carriera per raggiungere 35 punti) e di fatto estromettere dalla possibilità di concorrere qualsiasi altro farmacista,
impegna il Governo:
ad adottare ulteriori iniziative normative volte:
a valutare l’opportunità di ripristinare con atto immediato la prova concorsuale ad esami per il conferimento delle nuove sedi farmaceutiche;
a estendere a tutti i farmacisti partecipanti ai concorsi la possibilità di associarsi e sommare i punteggi eliminando la preferenza sulla base dell’età;
a rendere valide ed attuative le graduatorie regionali già esistenti.
9/5025/139. Zamparutti, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco.
Ore 16.06
La Camera respinge la 122.
Ore 16.05
Al voto
La Camera,
premesso che:
il presente provvedimento è volto ad incidere particolarmente nel settore farmaceutico con una norma che, in particolare, aumenta il numero delle farmacie modificando il parametro di riferimento legato al numero di abitanti;
in aggiunta alle nuove farmacie, possono essere aperte ulteriori farmacie in aree ad alta frequentazione con un limite del cinque per cento del totale delle farmacie da assegnarsi tutte ai comuni competenti per territorio fino al 2022;
pertanto ai comuni viene concesso un diritto di prelazione, con la ulteriore conseguenza che non possono cedere la titolarità o la gestione delle farmacie per le quali hanno esercitato il diritto di prelazione, e solo in caso di rinuncia alla titolarità di una di dette farmacie da parte del comune, la sede farmaceutica è dichiarata vacante;
nella convinzione che i comuni svolgano una funzione a tutela ed a presidio degli interessi dei territori, è opportuno che il diritto di prelazione venga concesso anche ai comuni sui quali avranno sede tutte le nuove farmacie che vengono istituite ai sensi del presente decreto,
impegna il Governo
a definire in sede normativa un’offerta in prelazione delle farmacie istituite ai sensi del presente provvedimento ai comuni in cui le stesse hanno sede.
9/5025/122. Fabi, Laura Molteni, Martini, Rondini.
Ore 16.03
Accolta favorevolmente.
La Camera,
premesso che:
il presente decreto-legge interviene nel settore farmaceutico, stabilendo in particolare nuovi criteri che incrementano il numero delle farmacie;
in particolare nel settore farmaceutico si procede all’aumento del numero delle farmacie, abbassando i previgenti parametri demografici (5.000 abitanti per comuni fino a 12.500 abitanti e 4.000 abitanti per gli altri comuni);
nel testo del decreto-legge del Governo, il parametro era fissato inizialmente in 3.000 abitanti, aumentato a 3.300 nel corso dell’esame al Senato, grazie anche ad un emendamento della Lega Nord che aveva comunque proposto di elevano a 3.800 abitanti;
modificare il numero delle farmacie presenti sul territorio mette potenzialmente a rischio il disegno più complessivo di trasformazione della farmacia da semplice erogatore di farmaci in convenzione con il SSN, a presidio socio-sanitario del territorio come erogatore di servizi aggiuntivi;
questo disegno è stato già parzialmente, anche se esiguamente, attuato in alcune regioni più avanzate in termini di organizzazione, come il Veneto, ed è volto a dare maggiore centralità e servizi sanitari al cittadino, migliorando consistentemente la loro accessibilità;
infatti la farmacia con la sua dislocazione capillare sul territorio nazionale, rappresenta un punto di riferimento insostituibile soprattutto per i cittadini più fragili, come le persone anziane, le persone affette da disabilità e le famiglie con bambini;
l’obiettivo più volte inserito in provvedimenti di Governo e di iniziativa parlamentare, è quello di erogare attraverso la farmacia, una serie di servizi come la prenotazione di visite specialistiche in rete con il CUP, permettere il ritiro di referti, effettuare la prenotazione di sedute di riabilitazione ed erogare semplici prestazioni di diagnostica;
tutto questo in un’ottica di valorizzazione del ruolo delle farmacie in una piena visione di rete di servizi al cittadino con particolare attenzione alla fragilità socio-sanitaria che rappresenta una vera e propria emergenza della nostra epoca, sia nelle aree metropolitane che in quelle montane ed a bassa densità di servizi;
preso atto che:
il ridisegnare oggi i contorni dei rapporti tra numero di abitanti ed autorizzazione all’apertura di nuove farmacie, come emerge da numerosi organi di informazione, rischia di compromettere le relazioni con le associazioni di rappresentanza dei farmacisti e l’ordine dei farmacisti, producendo un’irrigidimento da parte della categoria interessata rispetto a quello che dovrebbe essere un cambiamento epocale che mette il cittadino al centro del Servizio Sanitario Nazionale,
impegna il Governo:
ad assumere pienamente la responsabilità della ripresa di un percorso di avvicinamento dei servizi sanitari al cittadino attraverso un dialogo costante con la categoria dei titolari di farmacia e dei farmacisti, al fine di permettere la completa evoluzione della farmacia da erogatrice di farmaci in convenzione, a presidio del Servizio Sanitario Nazionale nelle sue articolazioni territoriali;
a considerare i bisogni emergenti del cittadino in termini di equità, rigore ed accessibilità dei livelli essenziali di assistenza , anche in termini di piena accessibilità e tempi corretti di erogazione, ambito ove la farmacia ricopre potenzialmente un ruolo strategico.
9/5025/121. Martini, Laura Molteni, Fabi, Rondini.
Ore 15.54
Ancora in aula viene sottolineata la disattenzione e il comportamento arrogante del Governo. Gli interventi spesso sottolineano come i rappresentanti del Governo non ascoltino gli interventi in aula e si limitino a dare i loro pareri senza mai dare attenzione alla discussione. Lo stesso vice Presidente del Senato, Maurizio Lupi, è stato costretto a richiamare i rappresentanti del Governo.
Ore 15.47
E’ evidente come in aula l’unica opposizione al Governo sia quella della Lega, che ha presentato decine e decine di emendamenti e che spesso rifiuta il parere del Governo, andando al voto.
Ore 15.39
Si supera la metà dell’analisi dell’ordine del giorno. La seconda parte dovrebbe avere meno interventi e meno contestazioni. Presto si arriverà all’analisi di un emendamento sulle farmacie.
Ore 15.31
Si avvia al rush finale l’analisi dell’ordine del giorno, alcune votazioni, e duri interventi contro il Governo, sopratutto dai banchi della Lega.
Ore 15.11
La deputata Pastore, accetta la riformulazione e non si va al voto.
Ore 15.06
Importante votazione sul patto di stabilità: “a rivedere le disposizioni oggi previste a carico degli enti locali, prevedendo un allentamento dei vincoli ora vigenti per i Comuni virtuosi e riprendendo altresì la riforma federalista attualmente sospesa”. La lega scatenata, dopo il rifiuto del Governo, vuole il voto.
Ore 14.56
Si è arrivati ad analizzare il primo quarto degli emendamenti.
Ore 14.44
Si apre la votazione per la questione “emittenti locali” – La Camera Approva
Ore 14.39
Si discute in aula e si voterà a brevissimo, sulle televisioni e radio locali. Si chiede il ripristino del fondo per le emittenti locali.
Ore 14.26
Dure reprimende dell’Onorevole Mussolini e di altri al Governo, per una presunta “distrazione” del Governo in aula. Le tematiche affrontate riguardano prevalentemente le politiche dell’infanzia, con accenti sulle cure mediche dei bimbi affidati alle case famiglia. Pochi minuti alle votazioni.
Ore 14.17
La seduta va avanti con interventi sull’ordine dei lavori. La Camera si sta riempiendo, l’affluenza sale.
Ore 14.10
Iniziata la seduta, sullo scranno di Presidente della Camera, ha preso posto Maurizio Lupi.
Ore 14.08
I Deputati della Camera, non si sono ancora riuniti per dare il via alle operazioni di voto dell’ atto registrato alla Camera con il numero 5025. Disegno di legge: S. 3110. – “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività” (approvato dal Senato) (5025)
Ore 13.26
Seduta sospesa. Alle 14, iniziano le operazioni di voto.
Ore 13.14
Accolto il 138 di Pugliese ed altri.
9/5025/138. Pugliese, Misiti, Miccichè, Fallica, Grimaldi, Iapicca, Pittelli, Soglia, Stagno D’Alcontres, Terranova.
La Camera,
premesso che:
con l’articolo 3 del decreto-legge non si tiene in considerazione che molte regioni in ottemperanza alla legge n. 326 del 2003 sono già dotate di una graduatoria unica regionale della durata di 4 anni, di farmacisti che hanno superato un concorso per titoli ed esami;
dallo stesso articolo 3 si è eliminata dalla procedura concorsuale l’esame;
all’articolo 4 della stessa legge si consente ai farmacisti esclusivamente al disotto dei 40 anni di potersi associare sommando i loro punteggi;
considerato che:
il validare le graduatorie esistenti al fine dell’assegnazione delle sedi farmaceutiche significherebbe opportunamente sfruttare una risorsa che già esiste e che soddisferebbe i criteri di efficienza, efficacia, ed economicità portando rapidamente alla assegnazione delle stesse sedi;
la prova concorsuale per esami, oltre a rappresentare una nota di merito nella scelta dei titolari che dovranno svolgere una professione dall’indubbia implicanza sanitaria e sociale, è indispensabile per velocizzare il completamento dell’iter concorsuale. L’esperienza dei recenti concorsi svolti in Piemonte, Toscana e Puglia, dimostrano che a fronte di 5.000-6.000 concorrenti iscritti, hanno superato la prova di esame (svoltasi in pochi giorni e dal risultato immediato grazie alla lettura ottica dei test) in 500-700 e che l’esame dei titoli di questi concorrenti ha richiesto mediamente 4-5 mesi. L’eliminazione della prova concorsuale, oltre a deprimere fortemente il concetto di meritocrazia, porterà ad un numero di iscrizioni per concorso enorme (anche 15.000-20.000 concorrenti per le regioni più grandi) e la valutazione dei titoli per tutti gli iscritti diventerà impossibile;
il sistema dei punteggi in vigore attualmente, e in parte modificato dal decreto-legge a favore solo dei titolari di esercizi di vicinato, fa si che un collaboratore di farmacia pur con 20 o 30 anni di lavoro possa raggiungere massimo 31,5 punti (22,5 punti per i primi 10 anni e 9,5 punti per i secondi 10 anni), e che altre figure professionali in questo momento al centro di tragiche ristrutturazioni aziendali come gli informatori scientifici del farmaco possano al massimo raggiungere 22,5 punti. L’articolo 4 pone quindi in essere una discriminazione nettissima a favore dei concorrenti più giovani che in associazione possono agevolmente superare questi limiti (bastano 2 giovanissimi collaboratori con solo 8 anni di carriera per raggiungere 35 punti) e di fatto estromettere dalla possibilità di concorrere qualsiasi altro farmacista,
impegna il Governo:
ad adottare ulteriori iniziative normative volte:
a valutare l’opportunità di ripristinare con atto immediato la prova concorsuale ad esami per il conferimento delle nuove sedi farmaceutiche;
a estendere a tutti i farmacisti partecipanti ai concorsi la possibilità di associarsi e sommare i punteggi eliminando la preferenza sulla base dell’età;
a rendere valide ed attuative le graduatorie regionali già esistenti.
Ore 12.50
Ci sarà una proposta di riformulazione sull’articolo 11 per la necessità del limite di età per i titolari delle farmacie sussidiarie. Lo ha detto nel suo intervento il Sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti in riferimento alla proposta Burtone:
“Impegna il Governo ad interpretare correttamente il comma 17 dell’articolo 11 del decreto in esame e ad evitare con apposito provvedimento ministeriale che il titolare della farmacia possa essere obbligato a lasciare la conduzione imprenditoriale economica e professionale della farmacia al raggiungimento dell’età pensionabile”.
9/5025/10. Burtone.
Ore 12.45
I richiami al regolamento si sprecano. L’intervento di Giarda ha scatenato la polemica sulla copertura per l’attuazione del decreto. Alcuni deputati richiedono lo “Speech” del Governo, in forma scritta, per poter organizzare le ipotesi di incostituzionalità o di eventuali difetti di forma.
Ore 12.30
Si discute sulla copertura che il decreto sembrerebbe non avere. Alcuni deputati ritengono che sia necessaria la bocciatura da parte del Presidente della Repubblica, se il Governo non dimostra, dati alla mano, che il decreto ha la copertura finanziaria necessaria. Le informazioni in merito sono molto discordanti: tra commissione bilancio, governo, rilievi di ragioneria, opposizioni del governo e agenzie di stampa, non si riesce a ristabilire la realtà dei fatti. Se la copertura finanziaria non esiste, il provvedimento è anticostituzionale: questo ribadiscono diversi deputati.
Ore 12.14
La discussione parlamentare si è incentrata sugli spari a Musy e sulle minacce al Ministro Fornero. Come sempre in questi casi, Idv ha aggiunto un “però” riferendosi all’uso, da parte del Governo, dell’articolo 18 come miccia per innescare la violenza di un clima sociale già teso. Comincia a riferire il Governo con l’intervento del Ministro per i rapporti con il Parlamento Dino Piero Giarda.
Ore 11.54
Ancora la Lega Nord con Francesca Martini, riporta il dibattito sulle farmacie. La deputata ritiene che il decreto abbia cambiato caratteristiche poco interessanti per la cittadinanza e si auspica una rivoluzione in farmacia di tipo moderno. Una farmacia al centro del sistema nazionale, con più servizi e più vicinanza al cittadino. Martini chiede che si riapra un dialogo con i farmacisti, e questo dialogo deve avvenire al di fuori delle lobby e degli organismi di potere. Nel suo intervento, la deputata, denuncia quanto le tensioni che si sono vissute abbiano impedito un vero dialogo a discapito sopratutto del cittadino e dei servizi in farmacia. Francesca Martini, definisce la farmacia : “uno strumento fondamentale”.
Ore 11.27
Laura Molteni, Lega Nord, è il primo Deputato a parlare apertamente di Farmacia. Rimarca come il vincolo della dotazione obbligatoria di un numero preciso di dipendenti, non vada certo nella direzione di facilitare la vita all’impresa “farmacia”. Per la Molteni il decreto liberalizzazioni è solo un inchino alle logiche di mercato. La deputata della Lega Nord si infervora sulla questione delle farmacie rurali, che verranno punite, a suo modo di vedere, con l’articolo 17.
Ore 11.02
Lamentele sull’ordine del giorno, sulla concomitanza della convocazione delle Commissioni, interventi sulla libertà di istruzione, sulla professione avvocatizia, sulle licenze per i tabacchi nei distributori, finanziamenti alle piccole imprese, emittenza televisiva locale, gestione dei rifiuti… E’ passata un’ora dall’inizio della discussione ma la questione sanitaria sembra non accendere l’interesse dei deputati chiamati a parlare.
Ore 10.51
Franco Gidoni, Lega Nord, chiede dove sono, nei cento articoli del decreto, le politiche reali per aiutare i piccoli imprenditori e artigiani. Il deputato chiede politiche per incentivare il credito alle piccole imprese.
Ore 10.47
Nel suo intervento Giampaolo Fogliardi, del PD, si occupa dell’articolo 17 e della concessione di licenze per tabaccherie nei distributori di benzina. Si auspica che il Governo presti più attenzione alle esigenze del settore.
Ore 10.44
I temi trattati dai primi quattro interventi, non hanno ancora sfiorato la problematica sanitaria. I temi più gettonati finora sono stati i passaggi del decreto riferiti alla professione avvocatizia, politiche per lo sviluppo del lavoro giovanile, e regolametnazione dell’emittenza televisiva locale.
Ore 10.25
Inizia la discussione con Fulvio Follegot, Lega Nord Padania. Intervento sostanzialmente a favore del decreto.
Il Governo riferirà attorno alle 12, votazione attorno alle 14.