Farmaci illegali su internet Un business da 53 miliardi


Genova – Il 15 marzo , giornata mondiale dei diritti dei consumatori, il governo cinese ha diffuso fotografie di merce confiscata e mandata al rogo. Montagne in fiamme di sigarette, giocattoli e molti, moltissimi, farmaci. Il fenomeno sfugge al controllo delle statistiche, dati ufficiali non ne esistono, ma secondo uno studio del centro Stimsonthink tank americano specializzato fra l’altro in sicurezza sanitaria, nel 2010 sono stati venduti via internet farmaci contraffatti per un valore di 70 miliardi di dollari, 53 miliardi di euro. Il caso della donna di 29 anni uccisa ieri dal sorbitolo comprato su eBay è l’ultimo e il più tragico di una lunga serie di episodi legati all’acquisto di medicinali online. Nemmeno due mesi fa, a Torino, un uomo di 58 anni era stato ricoverato per avere ingerito delle pastiglie di Viagra comprate su un sito; ed era poi stato denunciato per averle importate in Italia dove l’acquisto via internet di medicinali è illegale. A Savona, a gennaio, il presidente dell’Ordine dei farmacisti Giovanni Zorgno aveva ordinato quasi per gioco su internet un pacchetto di Cialis e analizzandolo si era accorto che conteneva non il principio attivo ma, addirittura, tracce di radioattività. «I farmaci contro le disfunzioni erettili, Viagra e Cialis, gli steroidi da palestra e i dimagranti sono le tre categorie di prodotti più ricercate su internet», spiega Domenico Di Giorgio, direttore dell’unità anticontraffazione dell’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, l’ente pubblico che sorveglia il settore.

Il business delle farmacie virtuali dilaga. Nel suo ultimo rapporto, il Comitato internazionale controllo narcotici dell’Onu ha messo in guardia contro l’uso crescente che di questi siti internet fanno i giovani, e contro i «progressi relativamente modesti» dei governi nel vietare le farmacie illegali. Molto spesso, anche dall’Italia, l’acquisto avviene su siti americani, quasi sempre fuorilegge, resi attraenti dal cambio favorevole euro-dollaro. Il risparmio, e la possibiltà di acquistare anche senza prescrizione medica, sono i due principali motivi del successo di questa televendita. Un’analisi della Columbia University svolta su 159 farmacie online ha rivelato che l’85% di loro non richiede la ricetta del dottore. L’Organizzazione mondiale della sanità afferma che «i farmaci comprati su internet sono nel 50% dei casi contraffatti». E secondo LegitScript, servizio che monitora e verifica le farmacie elettroniche, quelle legali sono soltanto lo 0,5%.

Nel 2010 sono state chiuse nel mondo 15mila farmacie elettroniche illegali, di cui circa 150 in Italia, dove la vendita di farmaci via internet è vietata e la ricetta è in molti casi, tra cui il Viagra, obbligatoria. Eppure anche da noi «il fenomeno – dice Di Giorgio – è chiaramente in crescita: le dogane e gli Usmaf, gli uffici doganali del ministero della salute, sequestrano ogni mese oltre 10mila compresse illegali di Viagra o simili».


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