Ancona, 30 marzo 2012 – Sono 94 i titolari o direttori a capo di farmacie nella regione con più di 65 anni. Un dato che fa riflettere considerando la norma, in vigore dallo scorso sabato, che obbliga tutti i titolari di farmacia, con più di 65 anni, a nominare un farmacista direttore che lo sostituisca.
Anche per questo motivo, dunque, prosegue lo stato di agitazione da parte della Federfarma Marche in merito dell’articolo 11 del decreto legge sulle liberalizzazioni recentemente convertito in legge, tra i quali le norme su pianta organica ed appunto età pensionabile del titolare di farmacia. “Questa è per noi un’imposizione insostenibile – ha dichiarato il dottor Pasquale D’Avella presidente di Federfarma Ancona – perché i titolari di piccole farmacie a basso fatturato non sono in grado di assumere un farmacista dipendente cui affidare la direzione della farmacia considerando che spesso non hanno neanche un collaboratore part-time”.
La norma, infatti, imporrebbe a tutti i titolari di farmacia che abbiano superato i 65 anni la nomina immediata di un farmacista direttore ed in caso di mancato adempimento, il ministero della salute si spinge fino a ipotizzare la chiusura della farmacia, penalizzando così i cittadini che resterebbero privi del servizio ed espropriando il titolare della propria azienda.
“Questa norma inoltre – continua il presidente D’Avella – va in controtendenza rispetto alla volontà generalizzata di ritardare sempre più il pensionamento dei lavoratori ed è in contraddizione rispetto all’aumento a 65 anni del limite di età per la partecipazione al concorso straordinario per l’assegnazione delle farmacie di nuova apertura, prevista dallo stesso decreto-legge sulle liberalizzazioni. Un farmacista che, subito dopo aver vinto il concorso, compisse 65 anni, infatti, non potrebbe gestire la farmacia finalmente assegnatagli”.