Ieri sera, con la trasmissione delle Jene, é andato in onda il terzo atto della farsa ” la Validatrice”; interpreti: il ” Golia Toffa Mediaset”, giornalista, e il “Davide Sauro” farmacista rurale molisano.
L’ impari lotta é finita con l’ ignobile linciaggio mediatico di un galantuomo che in tanti anni di attività sindacale, ha sempre anteposto il bene della categoria e da questa è stato sempre ripagato con attestati di stima e massima fiducia.
Anche nella famigerata vicenda della validatrice, il presidente Sauro e tutto il direttivo di Federfarma Molise, hanno operato nell’ottica di salvaguardare l’operatività della categoria rispettando le esigenze della regione. Il paradosso che emerge dalla vicenda, é che, grazie alla cautela della Federfarma, si é evitato un disastro che avrebbe affossato definitivamente la sanità e la stessa Regione Molise, già commissariata.Egregia Toffa, quello che hai omesso di evidenziare, perchè hai mandato in onda solo quello che ti ha fatto comodo, è che a parte i quattro milioni di euro pagati per le macchinette, era in essere un contratto collaterale che prevedeva un canone di assistenza e gestione di 2,2 milioni di euro annui per ben nove anni, a vantaggio del ” povero” ing. Rinaldi. La Federfarma Nazionale, fin dall’inizio del 2011, aveva messo al corrente tutti i dirigenti regionali e provinciali dell’esistenza di un progetto governativo,” Ricetta on Line” con relativa abolizione del cartaceo, che avrebbe trovato attuazione entro il 2012. Toffa, cosa ne avremmo fatto della validatrice? Sarebbe stata un’azione da incoscienti continuare ad avallare un progetto obsoleto e tanto costoso, e lo abbiamo fatto.
Costoso perchè facendo un pò di conti e dando per scontato quanto emerso dalle tue asserzioni televisive: “la validatrice serviva ad evitare che solo “pochi furboni” farmacisti potessero truffare la sanità molisana”, salvando di fatto la maggior parte di essi, viene fuori che:
130 farmacisti rurali, fatturano in media € 250.000 con un utile netto del 5%, cioè 12.500 € annui ( Toffa, lauti guadagni eh?)
i restanti 30 urbani, fatturano in media 500.000 € con la relativa percentuale di utile netto del 5%
teoricamente, ipotizzando una media di fatturato globale di € 300.000, una decina di farmacisti “truffaldini” avrebbero potuto incrementare questo fatturato del 10%, in quanto, essendo la spesa farmaceutica territoriale monitorata da almeno dieci anni, essendo la stessa inferiore a quella stimata dell’1%, un aumento superiore sarebbe saltato all’occhio dei controllori in maniera eclatante.
ricapitolando, € 30.000 per dieci equivale ad una ipotetica truffa annuale totale di € 300.000, sempre che i ” truffatori” avessero trovato medici compiacenti disposti a collaborare. A proposito, Toffa, in questo caso, la macchinetta, come avrebbe potuto evitare la truffa? Avrebbe distinto le ricette normali da quelle taroccate?
nel corso dei 9 anni, del contratto che il solerte ingegnere ” furbone vero” aveva appioppato alla regione, la stessa avrebbe speso € 22 milioni per scongiurare una ipotetica truffa di € 300.000x 9anni, cioè € 2.7 milioni. Quindi avremmo avuto l’ammortamento della validatrice dopo c.a. venti anni. Toffa, grande affare eh?
Per quanto suddetto, egregia jena Toffa, peccato tu non abbia voluto accettare un contraddittorio vero con la presenza del ” furbo” ingegnere mandando in onda la versione unilaterale di comodo e cercando in tutti i modi possibili di provocare il presidente Sauro per mostrare e spettacolarizzare la sua giustificata reazione.
Sempre disponibili al confronto, qualora cambiassi idea e volessi mostrare il vero, ti salutiamo ” Jenamente”.
IL DIRETTIVO FEDERFARMA MOLISE
“Galantuomo”? Abbiamo visto tutti la sua disponibilità al confronto…sì, quello fisico. Un vero gentleman.