A proposito della “questione Crescina”: oramai persi in un mare di dichiarazioni e di smentite, di documenti ufficiali mancanti, di comunicati stampa e di lettere, abbiamo voluto sentire l’opinione di un farmacista che ha lavorato e che, perplesso, si domanda se può lavorarci ancora, con i prodotti Labo.
Dottor (Nome Rimosso per questioni di Privacy), vorrei sapere la tua opinione su tutto questo marasma attorno a “Crescina”.
Beh, per quel che mi riguarda, la scorrettezza è evidente: non c’è stata da parte di Labo una contro-informazione chiara.
Vuoi dire che tu non hai avuto comunicazioni da parte di Labo a proposito della “questione Crescina”?
Io non ho nessuna comunicazione da parte di Labo.
Ricostruisco un po’ la faccenda: esce la notizia che “Crescina” viene ritirata dal mercato perchè, in breve, non conforme alle vigenti leggi. Tu che fai?
Io chiamo l’agente Labo di zona che mi rassicura, dicendo che è tutto un falso, una montatura della concorrenza.
Quindi ti ha rassicurato?
Il tentativo era quello ma io mi aspettavo una smentita ufficiale della notizia. Almeno nei giorni immediatamente successivi.
Da parte da Labo, intendi?
Certamente.
E invece?
E invece è arrivata una smentita solo attraverso una lettera che ho trovato prima sul vostro sito, e poi mi è arrivata anche in mail da parte di Labo. Ma in questa lettera, si parla del fatto che Labo Europa si starebbe adeguando alle osservazioni del Ministero della Salute per una formula, una sola, della linea Crescina… Ma di che prodotto stiamo parlando? Io mica lavoro in Labo! Posso sapere che prodotto devo vendere e quale no?
Certo. Poi uscì l’altro comunicato…
Si ma questo non era da parte di Labo, ma da un agenzia di comunicazione. Anzi, le dirò, l’ho letto proprio su “Quellichelafarmacia” che ha portato avanti l’inchiesta. Niente di più. Io ad oggi non ho ricevuto null’altro.
Non ha più avuto comunicazioni ufficiali in merito?
Nessuna. Loro teoricamente si aspettano che io vendi i loro prodotti, ma quali prodotti posso vendere? Qui c’è qualcosa di profondamente oscuro.
Tu ora sei sommerso di scatoloni che non sai se puoi vendere, giusto?
Esatto. E non solo… I clienti, giustamente, hanno saputo che dovevano essere rimborsati, quindi mi sono ritrovato in farmacia clienti, non di ottimo umore, che rivolevano i loro soldi. Ribadisco: giustamente.
E cosa hai fatto?
Ho chiamato l’agente di zona e l’ho fatto parlare direttamente con i clienti. Ma non è il modo di lavorare questo, io non posso apprendere le notizie riferite ai prodotti che ho in farmacia dagli organi di stampa. Ed inoltre non finisce nemmeno qui la disavventura…
Non finisce qui?
Eh no, dopo il danno ci vuole pure la beffa… Seppure io sia sommerso dagli scatoloni, come dicevi tu, e non sappia cosa possa vendere, con i clienti adirati che rivogliono indietro i soldi, Labo ha cominciato pure a minacciarmi: mi avvertono che sono pronti ad andare per vie legali se non saldo tutta la merce, merce, lo ricordo, che mi occupa spazio senza che io possa venderla.
Ma è assurdo. Cosa pensi di fare?
Guarda, mi hanno dato cinque giorni di tempo, poi, se non pago, loro procedono per vie legali. A me basterebbe che mi comunichino se preferiscono spiegarmi cosa posso vendere e cosa no, o se preferiscono riprendersi la merce. Invece no. Vanno per vie legali. Vedremo.
Tutta questa situazione ha del surreale, ma tu che idea ti sei fatto?
Innanzitutto non lavorerò mai più prodotti della Labo, questo è chiaro. Ma possibile che io ordino quantitativi cospicui di merce, perchè parliamo di fatture da diecimila euro e più, è bene ricordarlo, e non so cosa posso vendere e cosa no? Ma che azienda è quella che lascia i suoi clienti senza alcuna informazione ufficiale, nel mezzo di uno scandalo di questo tipo?
Ci si sente presi in giro?
Io, da quanto ho capito leggendo l’inchiesta sul vostro sito e articoli su altri organi di informazione, credo che il prodotto incriminato fosse Hfsc, che quando mi fu presentato in farmacia mi sentì offeso nella professionalità. Ma come potevo vendere un prodotto simile per la calvizie, rimanendo serio? Io credo che se la Labo fosse stata in una posizione chiara e pulita non avrebbe avuto tutti questi problemi di trasparenza. Se fosse tutta una “montatura” giornalistica foraggiata dalla concorrenza, Labo potrebbe comunicare tranquillamente con me, spiegarmi le cose, io pagherei le fatture, venderei la merce che posso vendere… Sarebbe tutto in regola. Invece, evidentemente, non è così.
E l’aggressività nel cercare di rientrare dai crediti, non sembra promettere nulla di buono, vero?
Nulla di buono, purtroppo.
La solita e già nota politica “old school” delle aziende che operano in questo modo…
Mi dispiace per il collega che aveva creduto ed investito nel prodotto.
Gli consiglio di, dopo un bel pizzico sulla pancia, pagare la fattura nei termini, di chiamare lo smaltimento e mandare tutto in distruzione. Almeno scarica gli importi.
un caso che nn ci sia il nome del farmacista?siamo sicuri ………..
Dottor Guberti il nome del Farmacista è rimasto online per oltre 24h ma successivamente è stato rimosso per richiesta del dottore stesso in quanto ha avuto paura di eventuali ripercussioni avendo ancora in atto forniture da parte della Labo.
Saluti
Felice Guerriero