AGGIORNATO – Lo Zenith di Federfarma

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“L’ambizione è l’ultimo rifugio del fallito”, questo soleva dire Oscar Wilde, e questo aforisma forse ci aiuta nel comprendere il comportamento, altrimenti inconcepibile, di Federfarma degli ultimi giorni. Dopo l’approvazione del decreto liberalizzazioni, dopo che orde di iscritti hanno iniziato una critica feroce contro la Federazione, Federfarma, come nulla fosse, chiede ai farmacisti di inviargli un bel flusso di dati inerenti la propria attività, ed in premio, perchè Federfarma è buona di natura, le farmacie che aderiranno al progetto potranno usufruire di un corso Ecm, gratuitamente, in modalità “formazione a distanza”. Incredibile. Sembra che la formazione a distanza sia quella che ha educato i dirigenti Federfarma, che evidentemente sono distanti dalla realtà delle farmacie. Il progetto Zenith, nome evocativo ma anche un po’ sinistro, si prepone di perseguire due obiettivi: raccolta dei dati sui consumi dei farmaci Ssn e analisi economiche del settore. Questi i due obiettivi dichiarati, ma questo “Grande fratello” se analizzato meglio assume prima tinte tragicomiche, poi, diventa un po’ inquietante. Il partner di Federfarma per lo sviluppo di questo progetto è IMS, che si occuperebbe di implementare le informazioni e creare la banca dati, ma Ims, seppure il Consiglio di Presidenza di Federfarma dimentica di scriverlo nel suo articolo di presentazione del progetto, abitualmente ottiene i suoi profitti vendendo dati alle case farmaceutiche. Uno splendido sodalizio: una Federazione che ha visto crollare da pochi giorni il sistema che, teoricamente, avrebbe dovuto difendere, ed una società per azioni che mette in cassa i suoi maggiori ricavi vendendo informazioni alle case farmaceutiche. Un progetto che ispira affidabilità assoluta, non v’è dubbio. In premio per chi collabora, c’è un corso a distanza erogato da… riuscireste ad indovinarlo? Da Ims. Ora si capisce il riferimento alla frase di Wilde: “l’ambizione è l’ultimo rifugio del fallito”: Federfarma, dopo il fallimento politico, e durante quello che si annuncia essere un crollo strutturale, sviluppattosi a partire dalla “base”, si lancia in un progetto ambizioso e torvo, affidandosi alla memoria corta tipica degli italiani. Questa volta però la memoria è davvero troppo fresca, anche per un italiano medio, e Federfarma, come sua abitudine ha commesso, e sta commettendo, un errore madornale. L’onda lunga del disincanto, sta portando la federazione sulla lista nera dei titolari di farmacia: al primo posto. In questi anni Federfarma non è stata in grado, a livello mediatico, di vendere un’immagine del titolare di farmacia che potesse favorire la categoria; anzi, ha permesso che si creasse nell’immaginario collettivo una figura del titolare di farmacia, perfido, tiranno, privilegiato e appartenente ad una casta chiusa, più simile alla Massoneria che non ad una categoria professionale. La dirigenza non ha avuto lo sguardo abbastanza lungimirante per guidare la categoria nel nuovo millennio, ed ha attivato soltanto politiche conservative che, alla fine, hanno portato all’approvazione del famigerato decreto 5025, detto “liberalizzazioni”. In queste condizioni, i titolari di farmacia hanno cominciato a prendere atto della miopia della classe dirigente che gestisce la federazione e hanno cominciato, e stanno continuando, un’opera di denuncia e di contrasto a quell’ente che maggiormente dovrebbe difenderli e rappresentarli. L’ente in questione come risponde? Proponendo un progetto che definire “contorto”, dimostrerebbe un certo spirito naif ed un chiaro ottimismo. “A pensar male, si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, questo motto, a cui ci affidiamo per la chiosa, non appartiene ad un nobile poeta come Wilde, ma ad un italianissimo e più rappresentativo Giulio Andreotti.

AGGIORNATO – Riprendiamo un pezzo tratto dalla lettera del dott. Alberto Ambreck del 18/04/2012 – PS: dimenticavo il progetto Zenith. IMS Health fa il proprio lavoro di raccolta e trattamento dati della salute e logicamente vende questi dati alle Aziende, Federfarma ritiene di dover assicurare l’apporto operativo (data entry) di 12 mila farmacie che saranno omaggiate di un corso ECM (caspita!) e con la possibilità di accedere gratis ai dati che peraltro sono già nei sistemi delle proprie farmacie. Davvero scarso il valore della nostra attività anche per i presunti nostri rappresentanti. Si afferma però che in questo modo Federfarma con Promofarma potrà “continuare e anzi ampliare il proprio ruolo di tutela della categoria”. Appunto! Avrebbe riso anche Petro… lini.

7 COMMENTS

  1. Non aderira’ nessuno, i farmacisti sono buoni ma non fessi.

    Sarebbe stato un bel colpaccio per IMS.

    E’ pensare che IMS rivende i dati di ogni farmacia a migliaia di euro….

    Immagino le royalti che verserebbe IMS a Promofarma…

    E poi… 8 miseri crediti… che vergogna!

    Tornero’ tra qlc giorno sull’argomento.

    saluti

  2. Alfonso se ci invii l’articolo possiamo redigere insieme una bella inchiesta su questo nuovo progetto e bloccare un progetto inutile di Federfarma, che mira ad acchiappare monetizzare tutto prima che sia troppo tardi.

    Felice Guerriero
    Quellichelafarmacia

  3. Anche il dott. Ambreck dall’alto della sua esperienza decennale capisce quanto questo progetto sia solo una illusione per rimpolpare le tasche di una federfarma altrimenti senza piú portafoglio.

    come verranno poi mantenuti i sontuosi uffici, le sontuose spese di rappresentanza ormai devono capire che questi sistemo erano buoni solo in un passato che difficilmente tornerá.

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