Lettieri, Sugli emendamenti in Commissione una dietrologia sconsiderata

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Dura reazione del Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri sulle fantasiose interpretazioni date alla dichiarazione di inammissibilità dei suoi emendamenti volti a sanare le contraddizioni che erano state introdotte dal Dl sulle liberalizzazioni in tema di servizio farmaceutico. “Chi scrive su certi giornali probabilmente conosce cose che io ignoro oppure cerca lo scoop. E lo scoop, come ricordava Indro Montanelli ai giornalisti, è la scorciatoia dei somari” dice il Segretario della Commissione Sanità del Senato.

Ha avuto una coda incresciosa la vicenda degli emendamenti del Decreto sulle commissioni bancarie relativi al servizio farmaceutico presentati in Commissione Bilancio dal Segretario della Commissione Sanità, Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri . Come si ricorderà, gli emendamenti, che miravano a sanare alcune incongruenze dell’articolo 11 del Decreto “Cresci Italia”, sono stati dichiarati non ammissibili e da qui c’è chi ha evidentemente voluto ricavare una ricostruzione dietrologica di un fatto fisiologico nella dinamica dell’attività legislativa.

“Sarebbe davvero grave se la dichiarazione di inammissibilità di un emendamento seguisse criteri valutativi e destini differenti sulla base di chi ne è il proponente” spiega lo stesso Senatore D’Ambrosio Lettieri. ” La notizia diffusa da alcuni organi di stampa secondo cui gli emendamenti all’articolo 11 da me presentati con numerosi senatori avrebbero precluso il via libera a quelli del Governo mi sembra il frutto di una risibile e fantasiosa interpretazione giornalistica. Se i criteri di ammissibilità degli emendamenti fossero stabiliti sulla base di criteri soggettivi finalizzati a concedere al Governo ciò che non è concesso al Parlamento saremmo davvero in una ‘democrazia sospesa’. Poiché sono convinto dell’esatto opposto e credo fermamente che le dinamiche legislative siano rispettose delle prerogative parlamentari, ritengo che la inammissibilitá dei miei emendamenti, condivisi nel loro contenuto dal Gruppo PdL, sia dipesa da “estraneitá di materia”, poiché il disegno di legge sul quale ero intervenuto si occupa di commissioni bancarie”.

Peraltro, anche entrando nel merito degli emendamenti, continua il vicepresidente della Fofi, “se il solito giornalista evitasse di scrivere sotto dettatura e si documentasse adeguatamente, scoprirebbe che non ho “scompaginato le carte” ma, anzi, ho cercato di metterle in ordine, colmando alcuni gravissimi vulnus interpretativi ed applicativi della norma che, per stessa ammissione pubblica di autorevoli consulenti ministeriali, presenta preoccupanti criticità di cui è probabile che finirà con l’occuparsi il giudice delle leggi e quello amministrativo, con il rischio di vanificare le finalità della legge”.

Quindi un’interpretazione del tutto infondata? “Chi scrive su certi giornali probabilmente conosce cose che io ignoro oppure cerca lo scoop. E lo scoop, come ricordava Indro Montanelli ai giornalisti, è la scorciatoia dei somari” Risponde Luigi D’Ambrosio Lettieri. “Quanto più le riforme animano i dibattiti parlamentari e accendono controversie sociali tanto più si ha il dovere del rigore e della trasparenza dei comportamenti che la buona informazione è chiamata a sostenere per dare maggiore efficacia alla qualità della produzione legislativa del Parlamento, del Governo e, nel caso in esame, del Ministro Renato Balduzzi di cui apprezzo molto l’equilibrio, la competenza e la pazienza”.

E D’Ambrosio Lettieri conclude ricordando le criticità sulle quali sarebbero intervenuti gli emendamenti a sua firma: “Preclusione della direzione di farmacia per gli ultra sessantacinquenni, precisazioni sulla vigenza della pianta organica (ovvero una misura alternativa per garantire la capillare distribuzione delle farmacie sul territorio attraverso l’aumento della distanza tra esse) e recupero degli esami nelle procedure concorsuali sono gli aspetti critici dei quali mi ero occupato durante l’iter di approvazione del decreto “cresci Italia” e sui medesimi temi ero intervenuto con gli emendamenti oggetto di censura. Evidentemente chi strilla e chi scrive maldestramente continuano a eludere il vero problema che resta invece una prioritá del mio impegno politico. Lascio a costoro la palese tutela di oscuri interessi di parte consegnando alla tenacia del mio lavoro la ricerca di una risposta ai principi di equità e di coerenza, e alle legittime istanze della collettività, di tanti giovani e della professione farmaceutica”.

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