Farmaci e allattamento: un caso su tre ha effetti conosciuti

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“Gli studi sull’allattamento devono diventare obbligatori. Il numero di farmaci in circolazione aumenta considerevolmente ogni anno e ciò rende particolarmente complesso tenersi al passo nel campo dell’allattamento al seno, soprattutto perché, quando vengono immessi sul mercato, i nuovi farmaci tendono a non disporre di informazioni sulle interazioni con l’allattamento. Ci auguriamo che gli studi sull’allattamento diventino un obbligo di legge per l’immissione sul mercato dei farmaci”. Queste sono le importanti parole del Dottor Tom hale, professore di pediatria e Vicedirettore della ricerca alla Texas Tech University School of Medicine. La maggior parte dei farmaci oggi disponibili riporta nel proprio foglietto illustrativo indicazioni che ne sconsigliano l’utilizzo alle donne in gravidanza o che stanno allattando al seno il proprio bambino, in molti casi questo sarebbe dovuto più alla carenza di valutazioni approfondite sui possibili effetti collaterali che ad una reale pericolosità. Circa due terzi dei farmaci attualmente sul mercato, infatti, non disporrebbe di studi approfonditi sul loro utilizzo durante la gravidanza o l’allattamento. Il dato emerge dalle ultime ricerche sull’interazione tra farmaci ed allattamento al seno presentati dal Dottor Tom Hale,in occasione del 7° International Breastfeeding and Lactation Symposium di Medela.Per questo, segnala l’esperto, è fondamentale rivolgersi al proprio medico per una valutazione accurata della terapia da seguire per poter continuare ad allattare in tutta sicurezza. I risultati iniziali delle ricerche effettuate dimostrano infatti che non tutti i farmaci devono necessariamente essere interrotti e che sono spesso disponibili valide alternative, in particolare per terapie fondamentali nel post-parto come anti-depressivi ed anti-psicotici. Partendo dall’assunto che prima o poi tutte le madri che allattano si trovano a dover fare ricorso a dei farmaci, il team del Dottor Hale ne ha studiato il meccanismo di trasferimento al latte. Obiettivo: valutare l’impatto della presenza del farmaco nel latte sul neonato in base alla sua età (prematuro vs. primi mesi di vita), al volume del latte (colostro, fase dell’allattamento esclusivo, fasi tardive dell’allattamento) ed il tipo di farmaco. E’ stato valutato in particolare l’impatto degli anticoncezionali e degli antibiotici, così come la trasmissione di patologie virali come l’influenza e l’epatite rispetto ai relativi vaccini. Una specifica ricerca ha inoltre riguardato l’effetto dei farmaci sulla produzione di latte. E’ davvero un dato che fa pensare sapere che circa due terzi dei farmaci attualmente sul mercato non dispone di studi approfonditi sul loro utilizzo durante la gravidanza o l’allattamento.

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